Salute

TACHIPIRINA 1000, GUIDA AL CORRETTO UTILIZZO

Qualche notizia di buon utilizzo per la Tachipirina 1000, il Paracetamolo più noto d’Italia.

La Tachipirina 1000 è l’antipiretico più conosciuto. Utilizzato prevalentemente per favorire un abbassamento della temperatura (anche nei bambini, ma naturalmente in dosaggi notevolmente inferiori), è apprezzato per la sua efficacia e per la buona capacità di tollerarlo da parte del nostro organismo: non essendo a base di salicilati (come invece accade nell’ipotesi di tanti altri farmaci), la Tachipirina è dunque ben sopportata a livello gastrico. Ma “cosa è” la Tachipirina 1000? E come utilizzarla correttamente?

La Tachipirina si può reperirla nelle farmacie in vari formati e dosaggi:

Sotto forma di supposte

Sotto forma di compresse nei dosaggi (Tachipirina 500 milligrammi e 1000 milligrammi, rispettivamente farmaco da banco e con ricetta medica)

Sotto forma di sciroppo

Sotto forma di gocce (solamente per i bimbi più piccoli, perché la dose prevista è di tre/quattro gtt per Kg. di peso)

Sotto forma di compresse disperdibili (Formato flashtab)

Sotto forma di compresse effervescenti (esiste la sola confezione con dosaggio da  1000 milligrammi che necessita di prescrizione medica)

Cos' è la Tachipirina 1000

La Tachipirina 1000 è un antipiretico a base del principio attivo del Paracetamolo (o Acetaminofene). Con le sue caratteristiche, la Tachipirina è prevalentemente utilizzata per cercare di contrastare i sintomi che generano dolore al nostro organismo: dai forti mal di testa ai mal di denti, dai dolori muscolari a quelli articolari, dai dolori di natura mestruale a – più in generale – tutti gli stati febbrili che necessitano di un abbassamento rapido della temperatura.

Quanta usarne?

Negli adulti e nei ragazzi di età anagrafica superiore ai 15 anni, la Tachipirina 1000 può essere utilizzata una o due volte al giorno a seconda delle indicazioni del medico. Lo stesso medico potrebbe comunque consigliare di incrementare l’assunzione fino a un massimo di 3 volte al giorno, nella sola ipotesi in cui si debbano affrontare casi più “gravi” e, comunque, per un limitato periodo di tempo. 

È comunque necessario che tra una somministrazione della compressa da 1000 mg di Paracetamolo e l’altra, siano trascorse almeno 4 ore.

Il discorso cambia nell’ipotesi in cui a beneficiare della Tachipirina siano dei bambini di età compresa tra i 6 e i 15 anni. In questo caso, infatti, pur rimanendo consigliabile allontanare l’assunzione delle varie compresse di almeno 4 ore, il dosaggio dovrà essere notevolmente inferiore rispetto al Paracetamolo 1000 mg (generalmente, 250 mg o, al massimo, 500 mg).

Ci sono controindicazioni?

Essendo un Paracetamolo, le controindicazioni della Tachipirina sono quelle generalmente relative al suo principio attivo. Dunque, sarebbe bene evitare la sua somministrazione in tutti quei soggetti che in passato hanno avuto modo di accertare dell’ipersensibilità nei confronti del farmaco.

La Tachipirina 1000 viene inoltre generalmente sconsigliata in tutti quei pazienti che soffrono di insufficienza epatica. Si tenga altresì conto che la Tachipirina 1000 contiene del Sorbitolo, ed è pertanto sconsigliato il suo utilizzo da parte di tutte quelle persone che soffrono di intolleranza al fruttosio. Si sconsiglia inoltre il suo utilizzo – così come avviene per gli altri farmaci – in gravidanza.

L’efficacia della Tachipirina ed i suoi eventuali effetti collaterali

La Tachipirina, contrariamente ad altri prodotti farmacologici della categoria degli analgesici quali l’ibuprofene (ricordiamo il Buscofen, il Brufen ed il Moment), non spicca per proprietà antinfiammatorie, per cui, sotto il profilo dell’effetto terapeutico, non viene considerata un prodotto farmacologico con proprietà antifiammatorie non steroideo (FANS).

In relazione alla sua efficacia “comparata”, gli studi hanno prodotto risultati piuttosto contrastanti confrontandola con i FANS. Una ricerca, ad esempio, relativa ai dolori cronici per un’osteoartrite in soggetti adulti ha dimostrato che sia l’ibuprofene che il paracetamolo apportano un beneficio più o meno comparabile, invece una ricerca relativa ai dolori muscolo scheletrici acuti nel bambino ha dimostrato che, nei suoi dosaggi standard, l’ibuprofene ha arrecato maggiori benefici se rapportato al paracetamolo somministrato anch’esso nei suoi dosaggi standard.

Se si osserva il dosaggio consigliato si può affermare senz’altro che la Tachipirina non produce irritazione alle pareti gastriche interne, ha un’influenza sui processi coagulativi del tutto identica a quella degli altri FANS e non ha alcuna influenza negativa sulle funzioni dei reni.

Talune ricerche hanno evidenziato che i sovradosaggi (assunzioni oltre i duemila milligrammi nelle ventiquattro ore) possono influire negativamente sui rischi di complicanze a carico dell’apparato gastrointestinale nella sua parte superiore. Ad esempio potrebbero verificarsi sanguinamenti gastrici.

In alcuni laboratori di ricerca si è evidenziato che utilizzi massicci e prolungati di paracetamolo (o anche di salicilati come quello contenuto nell’Aspirina), ad esempio nella misura di trecento grammi in un anno, cioè quasi un grammo ogni giorno ed in media, sono collegati ad una patologia chiamata Sick, caratterizzata da una diminuizione della massa totale dei due reni e dalla presenza di calcificazioni nei tessuti renali.

Contrariamente ad alcune indicazioni in merito, anche in questo articolo riportate, alcuni ricercatori sostengono che la Tachipirina può essere utilizzata anche durante una gravidanza, anche se se ne consiglia, ovviamente, l’ utilizzo DOPO una consultazione con il proprio ginecologo. Inoltre essa non influirebbe sulla chiusura dei dotti arteriosi biliari come invece accade con i FANS. 

Contrariamente a quanto viene consigliato circa l’Aspirina, la Tachipirina può venir utilizzata anche in età pediatriche poiché pare che l’assumerla non sia correlato ai rischi di incorrere nella sindrome di Reye in bimbi che soffrano di patologie di origine virale.

Diversamente dai prodotti farmacologici della categoria degli antinfiammatori e da qualsiasi altro antidolorifico, il paracetamolo non influisce in nessun modo con l’umore di chi lo assuma, e non sarebbe quindi responsabile di stati euforici o depressivi.

Ci sono effetti indesiderati?

Di norma la Tachipirina 1000 non determina alcun effetto indesiderato nell’organismo del soggetto che assume la compressa di Paracetamolo. Tuttavia, sono stati segnalati dei casi di reazioni cutanee di vario tipo e di diversa entità. Gli altri effetti indesiderati sorgono esclusivamente nell’ipotesi in cui il soggetto mostri dell’ipersensibilità nei confronti del farmaco.

Per quanto intuibile, nell’ipotesi in cui vi siano delle reazioni di qualsiasi tipo, è suggeribile sospendere immediatamente il trattamento medico con la Tachiprina 1000, e contattare con il proprio medico di riferimento. 

Si rende altresì necessario, al fine di evitare dei sovradosaggi, controllare che altri eventuali farmaci contemporaneamente assunti non contengano lo stesso principio attivo: dosi elevate di Paracetamolo possono creare delle reazioni negative su reni e sangue.

Proprio per i motivi di cui sopra viene sconsigliato un utilizzo prolungato di Tachipirina, e in ogni caso l’impiego per oltre 10 giorni senza che venga consultato il proprio medico. Il contatto con il proprio medico di famiglia è inoltre suggerito anche nelle ipotesi preventive (ovvero, prima di assumere la compressa).

E se si è assunta troppa Tachipirina? Nell’ipotesi in cui ci si renda conto di aver accidentalmente assunto troppo Paracetamolo, è possibile andare incontro a un rischio di intossicazione, che di norma si manifesta con nausea, vomito, pallore, dolore addominale, malessere complessivo. I sintomi compaiono abbastanza presto (intorno alle prime 24 ore dall’assunzione del farmaco).

Nel caso in cui ci si renda conto di aver assunto troppa Tachipirina, è bene recarsi presso una struttura di riferimento per poter procedere alla valutazione dello svuotamento gastrico precoce.

Naturalmente, ricordiamo che – non trattandosi di informazioni e di consulenza medica – prima di procedere all’assunzione di questo e altri farmaci è sempre opportuno condividere sintomi e terapia con il proprio medico di famiglia, o con altri esperti che potranno fornirvi un supporto qualificato.

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