SALUTE
NERVO SCIATICO: CAUSE, SINTOMI E CURA DELL'INFIAMMAZIONE
Cosa è il nervo sciatico, e perchè ogni tanto possiamo soffrire della sua infiammazione.
L’infiammazione del nervo sciatico è una condizione piuttosto frequente e fastidiosa, che purtroppo interessa tantissimi italiani nello svolgimento delle proprie attività quotidiane. Ma di cosa si tratta nel maggior livello di dettaglio? E come riconoscere tale condizione? E, ancora, come intervenire?
Cosa è il nervo sciatico
Il nervo sciatico è un nervo che ha origine nel midollo spinale (nella zona lombosacrale della colonna vertebrale) e da qui si innerva verso gli arti inferiori, scindendosi in due fibre: la prima si dirige verso la pianta del piede, la seconda va invece diretta sul dorso dello stesso piede.
La sua importanza è ben nota a chi, purtroppo, ha dovuto scontrarsi con la sua infiammazione: il nervo sciatico può infatti comandare il movimento di alcuni muscoli degli arti inferiori, ed è responsabile della sensibilità della zona che va dalla coscia al piede.
Il nervo sciatico viene chiamato scientificamente nervo ischiatico e nasce dal plesso sacrale, parte del sistema di plessi nervosi, che sono in tutto sei, e sono parte del sistema nervoso periferico. Questa parte dell’organismo viene composto dai rami anteriori dei nervi spinali.
Il plesso sacrale è a sua volta composto dal tronco lombosacrale L5 e in parte, quella non rientrante nel plesso lombare, dal tronco L4. Poi, a comporre il plesso sacrale, ci sono i rami anteriore S1, S2 e parte di S3.
Il suo posizionamento è nella cavità pelvica, e visivamente è riconoscibile per la forma a triangolo, la cui base volge verso l’osso sacro, mentre l’angolo acuto alto si volge verso il forame ischiatico. Si appoggia al muscolo piriforme ed è collegato al retto con la fascia pelvica.
Cos'è il Nervo sciatico
Il nervo sciatico, collegato al plesso sacrale, viene costituito con le fibre originarie dai nervi del plesso del plesso prima descritti, e si tratta del nervo più grande di questo sistema del plesso. È inoltre il nervo più lungo presente nel corpo umano.
Le radici del nervo, in prossimità dell’osso sacro, si congiungono e fondono in un unico tronco, uscendo poi dalla cavità pelvica posteriormente all’osso ischiatico, in posizione inferiore al muscolo piriforme, e al lato del nervo cutaneo posteriore del femore.
Il nervo sciatico prosegue poi attraverso la natica e nella coscia, in contiguità con il femore, per irradiare i suoi rami nei muscoli posteriori e nell’adduttore della coscia. Infine, raggiunta la cavità poplitea, si scinde negli ultimi due rami finali, quelli che fanno capo al piede con il nervo tibiale e il nervo peroniero comune.
Perché il nervo sciatico si infiamma
Compresa l’importanza del nervo sciatico, possiamo compiere un piccolo passo in avanti cercando di comprendere quali siano le cause che ne determinano l’infiammazione. Considerato che l’elenco delle potenziali determinanti è ben ampio ed eterogeneo, possiamo partire dalla c.d. “ernia del disco”, ovvero con la condizione di deterioramento dei dischi della colonna vertebrale, che possono condurre a una fuoriuscita della loro parte gelatinosa, con conseguente compressione della radice del nervo.
Ancora, e sempre a proposito di dischi, è bene ricordare come con il progredire degli anni la degenerazione dei dischi possa condurre a protusioni che premono e comprimono le terminazioni nervose, conducendo poi all’infiammazione di quella sciatica. Tra le altre cause relative alla compressione alla radice, anche la c.d. stenosi del canale spinale, ovvero il restringimento del canale attraverso cui scorre il midollo.
Di contro, se la compressione avviene non alla radice, bensì lungo il percorso del nervo sciatico, potrebbe trattarsi della c.d. sindrome piriforme (il muscolo piriforme può subir spasmi e contrazioni anomale con pressione sul nervo sciatico), della compressione esercitata dalla giunzione sacroiliaca (di norma causata da cattiva postura), della gravidanza (l’utero si gonfia con la crescita del feto e può comprimere il nervo), della spondilolistesi (le vertebre degenerano e possono scivolare dal loro naturale allineamento), dei danneggiamenti traumatici delle vertebre, dei tumori spinali, dei tumori che interessano lo stesso nervo, o di vari traumi (cadute, incidenti, ecc.).Nervo sciatico
Generalmente, la medicina riconosce come fattore primario dell’infiammazione, la radicolopatia, oppure, in ordine decrescente, la mielopatia e la neuropatia. Ma anche i danni alla radice del nervo possono essere causa di sciatalgia.
La prima causa individuata ad inizio del paragrafo, ovvero i problemi dovuti all’ernia del disco, sono comunque considerati il fattore scatenante nel 90 per cento dei casi.
Come riconoscere l’infiammazione del nervo sciatico
L’infiammazione del nervo sciatico può essere riconosciuta grazie all’analisi di una lunga serie di sintomi tipici. Il primo, più fastidioso e riconoscibile, è il dolore continuo che può manifestarsi lungo l’intero percorso del nervo. Altri elementi tipici sono inoltre il formicolio delle dita dei piedi, o sotto la pianta, l’intorpidimento di gamba, coscia e/ piede, la perdita di forza muscolare della gamba con difficoltà di movimento.
Comunque, quando parliamo di sciatica, parliamo di un dolore della gamba, che può anche originarsi dalla schiena, a causa di un’infiammazione che può avere molte cause. Il dolore si presenta prevalentemente ad una sola gamba, ma ci sono alcune casistiche che vedono coinvolte entrambe le gambe. Questo è un altro indizio per individuare la sciatica, e quindi riconoscere l’infiammazione.
Ma tra i modi più sicuri per riconoscere la sciatalgia, vi è il test della sensibilizzazione della gamba, che riesce ad essere molto vantaggioso per stilare una giusta diagnosi. Il test viene effettuato sollevando la gamba in esame con il paziente sdraiato in posizione supina. In questo caso, per stabilire se si ha la sciatica, il paziente avverte un dolore al di sotto del ginocchio.
Questo test consente di evitare l’imaging biomedico, dando un quadro abbastanza definito della situazione, anche se vi sono patologie che coinvolgono l’intestino o la vescica. Anche le problematiche all’anca possono falsare il test, e per questo, è molto importante informare il proprio medico se si è affetti da queste patologie.
Cosa si può fare con l’infiammazione del nervo sciatico
Il primo passo per poter curare l’infiammazione del nervo sciatico è sicuramente quello di diagnosticare la sciatalgia, riconducendo dunque il proprio contesto specifico a una determinante fondamentale. Per far ciò si ricorre generalmente a test diagnostici come la radiografia della colonna vertebrale (per evidenziare la presenza di un’ernia discale), la TAC o la RNM (per verificare la presenza di ernia), l’elettromiografia (per verificare lo stato di sofferenza del nervo), la neurografia a risonanza magnetica.
Detto ciò, come risulterà essere facilmente intuibile, la terapia dipenderà dalla patologia riscontrata in sede di analisi e di diagnosi. Nei casi meno gravi, potrebbero essere sufficienti rimedi naturali o, comunque, non farmaceutici come il riposo su un materasso rigido che possa assicurare la giusta postura della colonna, una borsa di ghiaccio che possa ridurre l’infiammazione, una borsa calda per poter decontrarre i muscoli dopo le prime ore di borsa ghiacciata.
Ancora, per poter alleviare l’infiammazione e il dolore, è possibile utilizzare pomate e creme a base di erbe, dalle proprietà antinevralgiche e antinfiammatorie, a base di camomilla, arnica montana, zenzero, mente piperita, da applicare direttamente sulla parte.
È infine possibile ricorrere a medicinali appositi, come i farmaci antidolorifici per poter calmare il dolore, i miorilassanti per poter decontrarre i muscoli, gli antinfiammatori per alleviare l’infiammazione del nervo.
Gli antinfiammatori e gli antidolorifici sono dunque il primo passo che viene generalmente intrapreso da parte del medico, per tentare di sollevare il paziente dal dolore.
Successivamente, è possibile valutare anche il ricorso alla fisioterapia, con esercizi mirati per poter rinforzare la muscolatura e correggere la postura.
Infatti, in associazione con gli antidolorifici, il medico vi suggerirà un’attività fisica costante, nei limiti del possibile sopportabile, per non peggiorare, con l’immobilità, la vostra situazione. Il riposo completo viene suggerito solo in casi gravi. Mantenendo attivo il proprio corpo, è spesso risolutivo al 90 per dei casi, per una guarigione nell’arco di un mese e mezzo.
Solamente in casi molto gravi e fortunatamente limitati si ricorre a un intervento chirurgico.
Al di là delle sei settimane, allora il medico potrà valutare se intervenire chirurgicamente, ma questa soluzione non ha ancora fornito garanzie a lungo termine, anche se sul breve periodo riesce ad abbassare notevolmente il dolore.
La chirurgia è comunque utile e utilizzata, quando il paziente presenta problematiche alla vescica e all’intestino. Le statistiche comunque, riferiscono che i più colpiti sono i maschi, tra i 40 e i 50 anni, nella percentuale tra il 2 e il 4 per cento.