Kickboxing
TEORIA E METODOLOGIA DELL'ALLENAMENTO
L’allenamento rappresenta l’insieme delle attività’ fisiche che si concretizzano attraverso l’organizzazione dell’esercizio secondo i criteri della quantità,dell’intensità e della forma e dai gradi di difficoltà tali da favorire l’assimilazione di abilità motorie.
La programmazione è il complesso della procedura che l’allenatore elabora, in riferimento agli obiettivi da raggiungere, al fine di pianificare le occasioni di apprendimento.
L’intervento educativo non va lasciato al caso, ne può essere improvvisato, va invece programmato secondo lo schema seguente:
analisi della situazione di partenza (da dove partire);
definizione degli obiettivi (dove andare);
organizzazione e scelta delle attività e contenuti;
scelta e e organizzazione dei metodi;
scelta e organizzazione dei materiali;
realizzazione;
valutazione.
Analisi della situazione di partenza (da dove partire)
Raccogliere e valutare i dati relativi a ciascuna delle variabili implicate nel processo formativo.
Quindi valutare
ambiente: orari e concomitanze, sedute di allenamento, attrezzature,
ALLIEVO: acquisire dati antropometrici, familiari, scolastici, sociali, tratti della
personalità. Informazioni sulle qualità motorie generali e specifiche dello sport
gruppo squadra: individuare amicizie, simpatie, conflittualità, collaborazione, leader.
Da questa prima analisi si avranno gli elementi per valutare la strada da prendere. Si apporteranno le modifiche alla bozza di programma precedentemente fatto e si procederà alla stesura della programmazione cercando di individuare le esercitazioni e gli obiettivi più adeguati alla fascia d’età.
L’obbiettivo rappresenta l’abilità che l’allievo (o la squadra) deve conseguire al termine del
ciclo di lavoro (settimanale, mensile, annuale). Il saper fare, per es. saper tirare: potremmo
dire che il nostro giocatore ha raggiunto l’obbiettivo del “saper fare il tiro” quando è in grado di dimostrarlo durante le verifiche e test e durante la gara.
Gli obbiettivi possono essere GENERALI e SPECIFICI. Gli obbiettivi GENERALI dell’attività giovanile sono: Attivazione dei sistemi percettivi;
La strutturazione degli schemi motori di base;
Il miglioramento della coordinazione dinamica generale; Lo sviluppo della capacità condizionali;
La formazione di abilità.
obiettivi SPECIFICI sono quelli legati all’acquisizione di specifiche condotte motorie, abilità tecniche e tattiche (individuali e di squadra).
Il loro raggiungimento è periodizzato sia nella programmazione dell’intera fascia d’età dai 6 ai 12 e sia in quella successiva : Gli obiettivi sono in stretta dipendenza con la valutazione
iniziale della capacità dei soggetti e de loro livello di
prestazione. Gli obiettivi specifici devono essere tradotti in Obiettivi Dinamici Operativi che consentono di definire con precisione, ciò che i nostri allievi debbano SAPER FARE.
Un obiettivo si definisce operativo quando risponde a due
requisiti essenziali:
è osservabile e risponde ad un criterio di valutazione. L’allievo deve conoscere cosa deve saper fare come e perché.
Attraverso gli obiettivi, l’allenatore controllerà i progressi dei
propri allievi.
Allenamento sportivo
modello di sport
Modello agonistico
Modello tecnico
Modello tattico
Modello fisiologico
Modello psicologico
Si regolano e si integrano nella stessa struttura prestativa
ALLENATORE
DEVE ESSERE IN GRADO DI STILARE PROGRAMMI D’ALLENAMENTO
SCEGLIERE MEZZI E METODI DELLE
ESERCITAZIONI
ANALIZZARE L’EFFICACIA E GLI EFFETTI DELLE PROPRIE SCELTE
TENERE AGGIORNATI I PROPRI DIARI DI LAVORO
CONFRONTARSI CON GLI ALTRI ED ESSERE DISPONIBILE A MODIFICARE LE PROPRIE SCELTE
L’ALLENAMENTO DETERMINA
CAMBIAMENTI NELL’ORGANISMO
TALI MODIFICAZIONI PORTANO AD ESSERE PIU’ RICETTIVI A STIMOLI PERIODICI RENDENDO IL NOSTRO ORGANISMO PIU’ ADATTABILE A CARICHI SEMPRE MAGGIORICOSI DA PRODURRE UNA PRESTAZIONE ATLETICA SEMPRE PIU’ ELEVATA
ALLENABILITA’
E’ INFLUENZATO DA FATTORI CHE RISPECCHIA IL GRADO DI ADATTAMENTOAI CARICHI DI ALLENAMENTO
COMPRENDE
LA VELOCITA’ DI APPRENDIMENTO DI NUOVI MOVIMENTI
LA CAPACITA’ DI ADATTAMENTO AI VARI CARICHI DI LAVORO
PRINCIPI DELL’ALLENAMENTO
EFFICACIA DELLO STIMOLO
INDIVIDUALIZZAZIONE DEL CARICO
CARICO CONTINUO
CARICO CRESCENTE
ALTERNANZA DEL CARICO
VARIAZIONE DEI CARICHI DI ALLENAMENTO(AMPLIARE GAMMA DEGLI ESERCIZI,VELOCITA’ DI ESECUZIONE)
VARIAZIONI DEI CARICHI
E’ IMPORTANTE QUANDO :
1 LA CAPACITA’ PRESTATIVA RISTAGNA
2 SI DEVE MANTENERE A LUNGO UN
DETERMINATO STATO DI FORMA
3 SI DEVE RAGGIUNGERE LA FORMA IN MOMENTI DIVERSI DELLA STAGIONE
E PER FAR CIO’:
VARIARE GLI STIMOLI
CORRETTA SUCCESSIONE DEGLI
STIMOLI
CORRETTA RELAZIONE TRA CARICO E RECUPERO
CORRETTA RELAZIONE TRA CARICHI
GENERALI E CARICHI SPECIFICI
CARICO FINALIZZATO
PERIODIZZAZIONE DEL CARICO
PRIMA È NECESSARIO ESEGUIRE STIMOLI A FORTE IMPEGNO NEURO MUSCOLARE E COORDINATIVO
RAPIDITA’
COORDINAZIONE E TECNICA
FORZA ESPLOSIVA MASSIMALE E VELOCE
DOPO STIMOLI A FORTE IMPEGNO METABOLICO:
POTENZA LATTACIDA(RESISTENZA ALLA VELOCITA’)
RESISTENZA LATTACIDA(RESISTENZA ALLA FATICA INTENSIVA)
POTENZA AEROBICA (CARICHI DI DURATA ALLA
SOGLIA ANAEROBICA)
RESISTENZA AEROBICA(CARICHI DI DURATA A MEDIE BASSA INTENSITA’)
SUPERCOMPENSAZIONE
IL CARICO DI ALLENAMENTO DI UN ATLETA TENDE A SFRUTTARE LA PROPRIA RISERVA FUNZIONALE IN MODO DA AUMENTARE IL PROPRIO LIVELLO DI CAPACITA’ ATTUALE
TALE CAPACITA’ DIMINUISCE DOPO IL CARICO E CRESCE DOPO LA SUPERCOMPENSAZIONE
NEL TEMPO SE L’ALLENAMENTO E’ EFFICACE AUMENTA LA CAPACITA’PRESTATIVE MA RIDUCE LE VARIE RISERVE DI ADATTAMENTO
L’obiettivo di ogni programma di allenamento è quello di raggiungere l’apice della condizione fisica e quindi la massima prestazione, al momento della gara più importante dell’anno.
La prestazione è misurata oggettivamente o soggettivamente da una giuria, all’interno di parametri di riferimento noti e più precisi possibile
Il modello di prestazione
ciascuno sport ha caratteristiche che devono essere conosciute e studiate, al fine di indirizzare l’allenamento verso il miglioramento dei fattori che determinano una elevata prestazione in quella specifica disciplina sportiva.
I vari temi dibattuti da sempre
apprendimento motorio;
i rapporti tra scienza e allenamento;
l’allenamento giovanile;
il rapporto tra capacità motorie generali e speciali;
la valutazione dell’allenamento;
l’allenamento delle varie capacità motorie;
il ciclo annuale di allenamento;
la periodizzazione;
i temi di una volta restano d’attualità ancora oggi
PIANO DI CARRIERA
Allenamento per allenarsi (10-14)
Imparare ad allenarsi
Allenamento per la competizione (14-18)
Allenamento per vincere (18+)
Stage fondamentale (5-10)
10 anni !10.000 ore di impegno
Raggiungere livelli di elite richiede 10 anni o
10.000 ore di impegno.
Per gli atleti, gli allenatori ed i genitori questo significa circa 3 ore al giorno per dieci anni !!!
Quale è la differenza tra insegnare – educare - allenare ?
INSEGNARE far apprendere un metodo teorico o pratico, una
disciplina o un’arte. Fornire nozioni o suggerimenti sul modo
di comportarsi, di vivere
EDUCARE (da e-ducere tirare fuori e NO inserire dentro !) formare con
l’insegnamento e con l’esempio il carattere e la personalità di
qualcuno, specialmente nei giovani, sviluppandone le facoltà
intellettuali e le capacità di comportamento sociale attraverso
determinati principi
ALLENARE rendere adatto, con l’esercizio, a determinate prove,
addestrare, preparare a una competizione con esercizi
sistematici e progressivi
Dizionario Garzanti