dimagrimento
KETTLEBELL PER VINCERE LA CELLULITE
Un programma specifico in grado di migliorare la circolazione linfo-venosa spesso alterata nel quadro di questa patologia
Senza ombra di dubbio ciò che affligge maggiormente il gentil-sesso è la lotta alla cellulite, ma cos'è veramente?
La cellulite, nota sotto l'acronimo di PEFS (panniculopatia edemato fibra sclerotica) non è un semplice inestetismo ma una vera e propria patologia con alterazione del microcircolo e ipertrofia anomala degli adipociti; i vasi non sono in grado di portare sangue ossigenato ai tessuti e di ripulirli da sostanze tossiche, ne deriva quindi una degenerazione dei tessuti che perdono le loro caratteristiche di trofismo ed elasticità.
La cellulite presenta diversi stati di avanzamento:
1. edematoso, comprimendo la pelle o contraendo il muscolo si osservano i primi inestetismi come ad esempio la pelle a buccia di arancia in conseguenza all'aumento del volume degli adipociti. Questo stadio è reversibile.
2. fibroso, dove i fenomeni della fase precedente sono più marcati ed evidenti ma tuttavia ancora facilmente corregibili.
3. sclerotica flaccida, che presenta l'insorgenza di noduli dolenti alla palpazione che interferiscono con il nomale nutrimento e scambio di ossigeno dei tessuti. Il trattamento è più minuzioso e impegnativo rispetto agli stadi precedenti.
4. sclerotica, fase irreversibile con conseguente aspetto della cute a "materasso", con noduli più voluminosi e con un marcato irrigidimento delle fibre collagene. Il tessuto adiposo risulta altamente alterato.
I fattori predisponenti la cellulite sono molteplici: predisposizione genetica, fattori ereditari, squilibri ormonali, dieta squilibrata ricca di grassi saturi e sodio, difetti posturali che si riflettono a livello plantare.
Ed è proprio su quest'ultimo che dobbiamo focalizzarci per contrastare questa patologia. La circolazione linfo - venosa, infatti, per funzionare correttamente si avvale di quelle che sono le pompe muscolari degli arti inferiori, prima fra tutte la pompa plantare.
Il piede presenta una serie di vene superficiali, di vene profonde e un letto di capillari detto "suola di lejars" la cui spremitura permette al sangue venoso di salire verso la pompa del tricipite della Sura, da questa arriva alla pompa del cavo popliteo poi a quella del quadricipite e infine a quella del torchio addominale che riporta il sangue venoso al cuore.
E' logico quindi che solo con un corretto appoggio plantare può avvenire l'adeguata spremitura delle vene plantari e conseguentemente un giusto funzionamento del circolo linfo - venoso.
Focalizzeremo la nostra attenzione sulla mobilità della tibia tarsica, con lavoro su superfici destabilizzanti come TRX, pedane propriocettive, medball.
Per un naturale appoggio del piede è bene allenarsi scalzi, in quanto scarpe con suola troppo alta non fanno altro che penalizzare e peggiorare la situazione.
Flesso - estensioni, circonduzioni, lateralizzazioni della caviglia schiacciando al tempo stesso una pallina di spugna e marcia su treadmill sono ottimi esercizi da eseguire scalzi per ripristinare la spremitura delle vene con la successiva esecuzione di esercizi posturali e di stretching generale.
A tutto ciò si deve affiancare una dieta sana ed equilibrata e mantenere uno stile di vita salutare in modo da non ostacolare con fumo ed alcool la circolazione.
Evitare abusi di farmaci ed idratarsi bevendo 1,5 / 2 litri di acqua al giorno che, con il suo effetto diuretico, aiuta la circolazione ad espellere le sostanze tossiche all'interno della cellula (la cellulite presenta un accumulo di liquido extra - cellulare noto anche come "ritenzione idrica").
Diverse scuole di formazione promuovono l'allenamento da scalzi al fine di stimolare e reclutare i recettori plantari per irradiare meglio la forza e per avere una "grip" più efficace.
Come sappiamo l'attività a piedi nudi è altamente consigliata anche per migliorare la circolazione linfo - venosa spesso alterata nel quadro della cellulite.
Ma quale esercizo base con il kettlebell possiamo consigliare? Semplice... kettlebell swing!
Lo swing attiva fortemente i recettori plantari, il "colpo d'anca" fa contrarre attivamente quadricipiti, glutei, ischio crurali e torchio addominale.
Suddividere le ripetizioni totali in serie da dieci può essere un'ottima scelta per non arrivare all'esaurimento muscolare ed evitare di produrre troppo lattato.
La varietà delle progressioni nell'allenamento sarà sbalorditiva! Un programma basato su soli Swing, per due volte a settimana, può essere impiegato praticamente da chiunque e può bastare a far raggiungere risultati eccellenti.
ALLENAMENTO 1-2
70 Swing divisi in 7 serie da 10;
ALLENAMENTO 3-4
100 Swing divisi in 10 serie da 10;
ALLENAMENTO 4-5
Ripetere l'allenamento 1 riducendo i tempi di recupero o aumentando la taglia del kettlebell e così via...
Basico e semplice ed è quello che ricerca la maggior parte della gente! Riscaldamento, defaticamento e stretching ovviamente sono dati per scontati.
Inserire 30/60 secondi di camminata in rack position tra le serie di swing può essere utile per rinforzare ulteriormente i muscoli scapolari, lavorando quindi sulla corretta postura e sull'adduzione delle scapole (l'anteposizione e intrarotazione omerale è diffusa nelle donne che presentano spesso ipercifosi).