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QUALITA' DEL SONNO: DORMIRE CI FA VIVERE E LAVORARE MEGLIO
Poco tempo da dedicare a sé stessi, ritmi giornalieri sempre più frenetici e scadenze imminenti provocano in molti lavoratori forme di stress che mettono a dura prova la salute. Se a questi si aggiunge una scarsa qualità del sonno collegata allo stress da super lavoro, le possibilità di ammalarsi seriamente aumentano.
Lo stress da super lavoro – conosciuto anche come burnout – è sempre più diffuso. Quest’ultimo null’altro è che una risposta fisiologica dell’organismo al troppo e prolungato stress lavorativo. Il burnout si manifesta principalmente quando il lavoro svolto prevede anche un forte coinvolgimento emotivo (come accade per le professioni sanitarie, ad esempio). Ancora si manifesta quando ci sono delle significative difficoltà di adattamento o quando non si riescono a gestire delle situazioni particolari.
Lo stress da super lavoro è accompagnato da alcuni sintomi che posso avere sia una natura psicologica che fisica.
Dal punto di vista fisico possiamo trovare diversi disturbi come: dermatiti o altre eruzioni cutanee; disturbi intestinali; disturbi gastrici; difficoltà a dormire ed insonnia; stanchezza generale; mancanza di appetito; cefalea; tensione muscolare.
Dal punto di vista mentale possiamo trovare altri disturbi come: perdita di fiducia nelle proprie capacità; senso di impotenza, frustrazione e fallimento; ansia ed attacchi di panico; mancanza di interessi; tendenza ad isolarsi; depressione; riduzione delle performance lavorative; assenteismo e/o abbandono del luogo di lavoro.
Stress sul luogo di lavoro, i dati della ricerca
Stando a quanto riportato sul quotidiano affaritaliani.it, l’89% degli italiani – circa 9 su 10 – dichiarano di essere sottoposti a stress eccessivo sul luogo di lavoro. Tra le fonti che causano livelli di pressione elevati si piazza, infatti, quasi al vertice della classifica il lavoro, con una percentuale pari al 61%.
Altre fonti di stress sono le difficoltà economiche con una percentuale pari al 66%; i problemi di salute con una percentuale pari al 55%; le relazioni con il proprio partner con una percentuale pari al (31%); la gestione del nucleo familiare con una percentuale pari al 27%.
Lo stress – con riferimento all’attività lavorativa – è causato per il 55% del campione dall’insoddisfazione provocata da una remunerazione in termini economici non sempre conforme all’incarico di lavoro svolto; seguono i ritmi e gli orari di lavoro sempre più lunghi e difficoltosi con una percentuale pari al 46% che è la medesima riscontrata per i casi di mancata realizzazione professionale, i quali aumentano frustrazione e sensazione di insuccesso.
Rientrano nella classifica la mancanza di tempo da dedicare a sé stessi che è fonte di stress per una percentuale pari al 38% del campione. É al 34% la percentuale di persone che ritengono invece che il clima di competizione tra i membri del team in azienda possa generare un ambiente di lavoro stressante; il pendolarismo invece è fonte di ansia e preoccupazioni per il 31% del campione.
Lo stress da superlavoro interessa soprattutto quei lavoratori che hanno dei turni nella fascia serale e/o notturna o alle prime ore del mattino. Per questa categoria, infatti, i problemi legati allo sfasamento dei normali ritmi biologici rappresentano una fonte in più di stress e provocano un ulteriore aumento della sensazione di stanchezza collegato a problemi di insonnia (53% del campione) oppure di scarsa qualità del sonno.
Scarsa qualità del sonno, ipertensione e lavoro
La ricerca condotta dall’European Journal of Preventive Cardiology ha scoperto un’interessante correlazione tra insonnia e stress da lavoro, la quale aumenta il rischio di morte per malattie cardiovascolari soprattutto per i soggetti ipertesi. Stando a quanto affermato da Ladwig – uno dei ricercatori coinvolti nello studio – assicurarsi una buona qualità del sonno ogni notte “è fondamentale per resettare il cervello e ricaricare il corpo.
Se si è stressati sul posto di lavoro, un sonno di buona qualità aiuta a smaltire lo stress: sfortunatamente, insonnia e stress vanno spesso a braccetto e abbiamo scoperto che il loro effetto negativo diventa ancora peggiore in soggetti ipertesi”.
Gli autori dello studio hanno effettuato dei test su un campione di poco meno di 2000 lavoratori affetti da ipertensione, con età compresa tra i 25 ed i 65 anni. Lo studio ha dimostrato come il forte stress da lavoro vada ad incidere in modo significativo sul sistema cardiovascolare, aumentando la pressione sanguigna.
Potenzialmente, questo aumento è in grado di incrementare la probabilità di due volte di essere colpiti da infarti o ictus. Tuttavia – assicurano gli esperti dello studio – parte della soluzione è molto semplice: assicurarsi il giusto riposo (dalle 7 alle 8 ore per notte) di qualità.
Alimentazione e sport, due ottimi alleati per combattere il burnout e dormire bene
La gestione dello stress da lavoro non è semplice ma ci sono degli accorgimenti che possono fare la differenza per i lavoratori: stiamo parlando di una buona alimentazione e della giusta attività fisica.
Richiamando lo studio sopra citato, il 52% degli italiani dichiara che il rimedio migliore per sciogliere la tensione è svolgere un’attività fisica regolare. In particolare, il 52% degli italiani ama la corsa (ottima per rafforzare anche il sistema cardiovascolare) mentre il 48% preferisce lo svolgimento di attività rilassanti come lo yoga, il pilates e la meditazione. Il 42% del campione dichiara di riuscire a combattere lo stress con il nuoto.
Per dormire bene è importante non praticare attività dinamiche nella fascia serale. Questo perché lo sport va a stimolare il sistema nervoso, il quale rilascia adrenalina nell’organismo che mal si concilia con un buon riposo. Per questo motivo è di gran lunga consigliato un allenamento alle prime ore del mattino o nel pomeriggio, lontano dall’ultimo pasto.
Altro alleato per migliorare la qualità del sonno è l’alimentazione. Oltre che a preferire cibi sani e leggeri, il 49% degli intervistati dichiara anche di bere regolarmente tisane ed infusi rilassanti per dormire meglio. Infine – per domare lo stress da lavoro – il 39% ricorre a sedute di fisioterapia e massaggi; il 34% frequenta spa e centri termali mentre il 10% ricorrere all’assunzione di farmaci.