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OSTEOPOROSI: SINTOMI,CAUSE E TERAPIA
Che cosa è l’osteoporosi, quali sono le sue caratteristiche principali e come si può intervenire con la migliore terapia per fronteggiarla.
L’osteoporosi è una condizione che viene contraddistinta dalla riduzione della resistenza delle ossa: la conseguenza, ben nota, è l’incremento della possibilità che le ossa si fratturino a causa della perdita della massa e della qualità della struttura e della resistenza ossea. Ma quali sono le cause dell’osteoporosi? Come riconoscerla attraverso i primi sintomi? E quale è la terapia più utile per poterla fronteggiare ed evitare conseguenze nocive per la propria salute?
Cause dell’osteoporosi
Numerose sono le cause dell’osteoporosi. Una delle principali è legata allo sviluppo osseo non ottimale durante l’infanzia e l’adolescenza: una condizione che può impedire il raggiungimento del picco di massa ossea ideale, con la conseguenza di maggiore rischio di osteoporosi nel corso degli anni successivi a quelli dello sviluppo.
Ulteriormente, le persone che possono affrontare l’invecchiamento con maggiori riserve ossee (ovvero, con picchi di massa ossea più elevati) hanno contemporaneamente meno probabilità di andare incontro all’osteoporosi quando inizia il processo di perdita ossea per via del già ricordato invecchiamento, o di altri fattori “tipici”, come la menopausa.
A proposito di menopausa, è bene rammentare come nelle donne sia proprio tale condizione a fornire un contributo significativo alla riduzione della massa ossea. A sua volta, il motivo sottostante la riduzione della massa ossea è legato al fatto che durante la menopausa vengono prodotti meno estrogeni, ormoni sessuali che hanno effetti anche sul mantenimento delle ossa.
A questo punto, qualcuno potrebbe altresì domandarsi se la stessa cosa non avvenga anche negli uomini, considerando che anche costoro subiscono un declino nella produzione degli ormoni sessuali: ebbene, effettivamente il fenomeno è medesimo, ma con una diminuzione evidentemente più graduale e, soprattutto, solo dopo i 50 anni.
Infine, sempre in relazione alle principali cause dell’osteoporosi, possiamo certamente rammentare come la stessa possa derivare anche dalla riduzione ossea che può accompagnare varie condizioni patologiche, disturbi del comportamento alimentare, trattamenti farmacologici, e così via.
Fattori di rischio dell’osteoporosi
Per poter cercare di comprendere per quale motivo si verifichi l‘insorgenza dell’osteoporosi, può sicuramente risultare utile ricordare quali siano i principali fattori che possono favorire tale condizione. Tra i principali, che possono fortunatamente essere corretti, citiamo l’anoressia nervosa (un comportamento alimentare che può indurre osteoporosi), l’assunzione di calcio e di vitamina D in quantità ridotte rispetto a quanto desiderabile, alcuni medicinali, scarsa attività fisica, fumo, alcolici.
Vi sono poi altri fattori di rischio che invece non possono essere corretti. Si pensi al fatto che le donne semplicemente ne soffrono più degli uomini, e che con l’avanzare dell’età il rischio di osteoporosi cresca in misura considerevole. Un altro elemento che può influenzare l’insorgenza di osteoporosi è dato dalle dimensioni corporee (le donne più piccole e sottili sono maggiormente a rischio) così come l’etnia (ne soffrono di più le donne asiatiche e quelle caucasiche, mentre quelle africane e ispaniche sono meno esposte).
Infine, si tenga anche in considerazione, quale fattore di rischio, che l’osteoporosi tende ad avere un andamento familiare, e che se dunque un membro della famiglia è affetto da osteoporosi, il rischio per i suoi familiari è maggiore.
Sintomi dell’osteoporosi
Nelle sue prime fasi non è facile rendersi conto dell’insorgenza dell’osteoporosi. La condizione è infatti asintomatica fino a quando le ossa sono talmente indebolite da favorire la comparsa di alcuni segnali molto emblematici, come il mal di schiena (determinato dalla frattura o dal collasso di una vertebra), la diminuzione della statura, la postura ricurva, la frattura di vertebre, femore, polso, altre ossa.
Proprio per i motivi di cui sopra (la caratteristica asintomatica) l’osteoporosi è comunemente definita come “malattia silente“: la perdita di osso non fornisce infatti alcuna manifestazione, tanto che un soggetto può essere affetto da osteoporosi ma non esserne consapevole, almeno fino a quando le ossa non diventano così fragili che una sollecitazione improvvisa non determinano la loro frattura.
Pericoli dell’osteoporosi
Le complicazioni più gravi e più frequenti dell’osteoporosi sono indubbiamente rappresentate dalle fratture. A loro volta, le rottura delle ossa colpisce principalmente le vertebre o il femore, poiché proprio tale ossa sostengono maggiormente il corpo (di solito, le fratture avvengono in seguito a una caduta). Sebbene, grazie alle tecniche più moderne, la maggior parte dei pazienti riesca a riprendersi piuttosto bene dalle fratture al femore, occorre rammentare come in alcuni casi le stesse possano divenire invalidanti e, addirittura, poter condurre alla morte gli anziani, a causa di (rare) complicazioni post-operatorie.
Diagnosi dell’osteoporosi
La diagnosi dell’osteoporosi viene fatta generalmente attraverso alcuni esami come la misurazione della massa ossea. Si tratta di un controllo semplice, poso invasivo, realizzato mediante il test MOC (mineralometria ossea computerizzata) che può aiutare il medico a condividere con il proprio paziente se vi sia o meno una condizione di osteoporosi, se vi sia un rischio di frattura e quanto sia efficace la risposta al trattamento della condizione.
La tecnica oggi maggiormente effettuata per la diagnosi è la densitometria ossea mediante assorbimento a raggi X: simile a una radiografia, ma con un minore quantitativo di raggi, serve a misurare la densità ossea a livello di anca e colonna vertebrale.
Terapia per l’osteoporosi
A questo punto, non ci rimane che compiere un ulteriore approfondimento nell’individuazione della migliore terapia per poter trattare l’osteoporosi. Di norma, i medici consigliano un mix di interventi, come l’attenzione alla dieta, il ricorso a una moderata attività fisica, e una serie di aspetti di sicurezza che servono a prevenire, quanto possibile, cadute e altri traumi che potrebbero determinare fratture.
A volte potrebbero essere necessari trattamenti farmacologici: i medicinali servono a rallentare la perdita di materiale osseo, incrementarne la densità e ridurre, conseguentemente, il rischio di fratture.
Alimentazione per l’osteoporosi
A proposito di osteoporosi e alimentazione, di solito viene raccomandata una dieta sana e bilanciata, ricca di frutta e di verdura, con quantità soddisfacenti di calcio, di vitamine D e di vitamina K. Pertanto, una dieta contro l’osteoporosi potrebbe prevedere maggiori quantità di latticini con pochi grassi, verdure a foglie verde scuro come i broccoli, i cavoli, le cime di rama, le sardine, il salmone, la soia e i suoi derivati. Qualora la dieta non riesca a garantire quantità di calcio sufficienti, potrebbe essere utile ricorrere ad appositi integratori