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MAL DI TESTA:STRATEGIE PER VINCERLO
Il mal di testa è uno dei disturbi più fastidiosi che affliggono comunemente le persone: ne esistono numerose tipologie e per una parte degli italiani non minimale (si parla di circa dieci milioni di persone) è una condizione assai frequente o addirittura abituale.
Un recente studio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) mostra come il mal di testa sia la patologia più frequente a livello mondiale (l’emicrania e la cefalea di tipo tensivo, le due forme di cefalea più comuni, interessano circa 2 miliardi e mezzo di persone); sempre per l’OMS, l’emicrania è la settima patologia più disabilitante del mondo; bastano queste poche cifre per farci capire l’enorme impatto che il mal di testa ha sia a livello della singola persona (abbassamento della qualità della vita) sia a livello sociale (costi per sanità pubblica e giornate lavorative perse). Per le considerazioni generali su questa patologia si rimanda comunque all’articolo introduttivo sulle cefalee. In questo articolo vogliamo invece affrontare una questione decisamente più pratica, ovvero: quali strategie attuare per vincere mal di testa? Esiste un metodo per affrontare il mal di testa ed eliminarlo dalla nostra vita? Occorre farsi alcune domande e, in base alle risposte, fare le scelte opportune.
Individuazione del tipo di mal di testa
Quale mal di testa ci affligge? Gli esperti ne hanno codificati centinaia, ma fortunatamente sono riconducibili a 14 tipologie diverse. In particolare, tre tipologie sono le più frequenti (cefalea di tipo tensivo, cefalea a grappolo ed emicrania). Distinguere se il proprio mal di testa è uno di questi tre è il primo passo del metodo anti-cefalea. In quale dei tre casi vi riconoscete?
Cefalea di tipi tensivo:organi colpiti tutta la fronte o la testa.Il livello del dolore è più o meno intenso,con sensazione di oppressione del cranio.La durata dell'attacco dura da mezz'ora a una settimana.
Emicrania:organi colpiti solo un lato della testa.Dolore di intensità variabile, di tipo pulsante, con possibili nausea, vomito, intolleranza a luce e rumori.La durata dell'attacco dura da 4 a 72 ore, con tendenza a ricorrere nel tempo a intervalli diversi (ogni mese, ogni tre-sei mesi, ogni settimana).
Cefalea a grappolo:organi colpiti occhio,zigomo e tempia.Il dolore è molto intenso.La durata dell'attacco è breve, da 15 minuti a 3 ore.
La cefalea di tipo tensivo (TTH, tension-type headache) è la cefalea primaria che viene riscontrata con maggiore frequenza; gli studi presenti in letteratura mostrano infatti che la sua prevalenza nel corso della vita della popolazione generale varia dal 30 al 78%. Anni addietro questo tipo di cefalea era considerato un problema essenzialmente di carattere psicogeno, ma attualmente si è portati a ritenere che, perlomeno per quanto i concerne i sottotipi di maggiore gravità, esista una base neurobiologica. Questo tipo di mal di testa può interessare soggetti di qualsiasi età, ma sono soprattutto le persone che hanno dai 30 ai 40 anni quelli che risultano essere i più colpiti; di norma il dolore è bilaterale, ma circa un 10% dei soggetti riferisce dolore monolaterale; alcune persone peraltro non sono in grado di indicare con esattezza la zona dove avvertono il dolore. La cefalea di tipo tensivo è normalmente associata al prolungato mantenimento di una medesima posizione quando si svolge una certa attività, anche se può dipendere da stress, stati ansiosi o depressivi ecc. Il soggetto riferisce un tipico dolore sordo, di tipo gravativo-compressivo (il tipico cerchio alla testa); in circa un quarto dei casi il dolore è di tipo pulsante. Il dolore che caratterizza questa tipologia di mal di testa raggiunge raramente livelli tali da costringere il soggetto a interrompere le proprie attività; ovviamente molto dipende dalla sensibilità individuale.
L’emicrania invece può essere causata dalla dilatazione repentina dei vasi sanguigni del capo. Nel caso i sintomi non fossero chiari e/o non riconducibili a queste tipologie fondamentali, occorre rivolgersi a uno specialista, dopo aver indagato ulteriormente sulla frequenza del disturbo (punto successivo).
L’emicrania è invece una forma di cefalea caratterizzata da attacchi ricorrenti di mal di testa di tipo pulsante; spesso è monolaterale; la dolorabilità è solitamente accentuata dall’attività fisica e dai movimenti; è quindi un tipo di mal di testa che spesso impedisce un regolare svolgimento delle normali attività quotidiane. Può essere con aura oppure senza aura; quest’ultimo è il tipo di emicrania più comune. È un tipo di mal di testa che interessa quasi esclusivamente i soggetti di sesso femminile.
La cefalea a grappolo (cluster headache) invece colpisce più frequentemente gli uomini (nel 75% dei casi), in particolar modo i fumatori. Si tratta di un mal di testa a eziologia sconosciuta fortunatamente piuttosto raro; lo caratterizzano attacchi di dolore particolarmente intenso, lancinante; tale intensità è legata a un’eccessiva dilatazione dei vasi cranici che arrivano a esercitare una certa pressione sulle terminazioni sensitive del nervo trigemino.
Nel caso in cui i sintomi del mal di testa non fossero chiari e/o non riconducibili a queste tre tipologie fondamentali di cefalea primaria, occorre rivolgersi a uno specialista, dopo aver indagato ulteriormente sulla frequenza del disturbo (vedasi paragrafo successivo).
Individuazione della frequenza del mal di testa
Se il mal di testa è un disturbo che ci affligge raramente, il metodo anti-cefalea può essere semplicemente sintomatico, ovvero ricorrere al principio attivo più adatto (e quindi al “medicinale giusto”) per risolvere il problema sporadico. Se invece il mal di testa è un problema ricorrente, ha senso tenere un diario in cui annotare la data dell’attacco, la durata, i sintomi e le possibili cause identificate (anche se approssimative o solo ipotetiche, come fonti di stress, un’arrabbiatura, un viaggio, alterazioni del sonno, uno sforzo fisico o psichico intensi). Il diario può essere analizzato da un medico esperto (importante rivolgersi a uno specialista) per fare una diagnosi corretta.
Mal di testa: la scelta del principio attivo e del rimedio farmacologico
Spesso a fronte di un mal di testa si è portati al rimedio auto-prescritto (il cosiddetto fai-da-te).
Molti dei farmaci contro il mal di testa fanno parte di quelle categorie di farmaci per automedicazione (come, per esempio, molti farmaci analgesici), per le quali non c’è bisogno di alcuna prescrizione medica. Non sempre però il farmaco allevia i sintomi ed è importante quindi valutare l’efficacia del rimedio adottato. In particolare, il rimedio è quello adatto se sussistono gran parte di queste condizioni:
Il dolore scompare entro due ore dall’assunzione?
Entro due ore successive all’assunzione, il dolore decresce al punto da permettere lo svolgimento delle normali attività quotidiane (lavoro, guida dell’automobile, divertimento, sport)?
Entro due ore successive all’assunzione, il dolore decresce al punto tale da far sì che si riescano a programmare con serenità ulteriori impegni successivi?
Nel caso di attacchi frequenti dai medesimi sintomi, il farmaco assunto funziona sempre o nella quasi totalità dei casi?
Se le risposte affermative sono almeno tre, il farmaco scelto è adatto al tipo di mal di testa che ci affligge. In caso contrario occorre cambiare medicina, in quanto i principi attivi che funzionano sono diversi a seconda del tipo di mal di testa. In particolare si usano:
analgesici e antinfiammatori per la cefalea di tipo tensivo e l’emicrania con un livello di dolore non eccessivo. I principi attivi sono: paracetamolo, ibuprofene, naprossene sodico, acido acetilsalicilico, indometacina. Quest’ultima, in particolare, essendo anche un vasocostrittore, contrasta efficacemente le emicranie dovute all’espansione dei vasi sanguigni;
triptani per cefalea a grappolo ed emicranie di medio-alta intensità del dolore. I principi attivi per questa classe agiscono direttamente sull’attività nervosa influenzando i livelli di serotonina. Il più comune è il sumatriptan, accanto ad altre varianti, come il rizatriptan, almotriptan e frovatriptan;
miorilassanti e tranquillanti per la cefalea di tipo tensivo causata da un’eccessiva contrazione dei muscoli del collo o da altre patologie con alto livello di ansia. In questo caso però è necessario individuare esattamente la causa della cefalea. Inoltre sono tipi di farmaci per i quali la prescrizione medica è d’obbligo a causa dei notevoli effetti collaterali.
Spendiamo due parole in più per la cefalea a grappolo, un tipo di mal di testa che, purtroppo, non è facilmente trattabile; gli scopi delle terapie in questo caso sono soprattutto quelli di minimizzare l’intensità del dolore e ridurre la durata degli attacchi. I farmaci da banco (aspirina e ibuprofene per esempio) possono veramente poco contro la cefalea a grappolo; una certa efficacia è stata invece mostrata da octreotide e alcuni anestetici locali (come la lidocaina sotto forma di gocce nasali per esempio). Alcuni soggetti hanno trovato sollievo nell’inalazione di ossigeno. Nei casi particolarmente gravi è da valutare il ricorso alla chirurgia.
Mal di testa: strategia preventiva
Gli attacchi frequenti e ripetuti nel tempo, si possono anticipare con una strategia preventiva, che non interviene quindi a sintomi già percepiti dal malato, ma il giorno prima (ammesso di riuscire a stimare la frequenza e anticipare il mal di testa). Per attuare una strategia preventiva però occorre rivolgersi a un esperto per identificare esattamente il tipo di cefalea, individuare le cause più probabili per stabilire quali principi utilizzare. In particolare si possono usare farmaci che agiscono sui livelli della serotonina (antagonisti di serotonina), su quelli di adrenalina (betabloccanti e calcioantagonisti), farmaci antidepressivi (nel caso il mal di testa sia solo un sintomo di una patologia depressiva o del comportamento) e antiepilettici, come il nuovo principio attivo denominato topiramato, efficace contro l’epilessia, ma anche in alcuni tipi di emicrania. Tutti i farmaci utilizzati nella strategia preventiva sono da assumersi su ricetta del medico e sotto lo stretto controllo dello specialista e sono quindi da consigliare solo nel caso in cui il mal di testa sia effettivamente un problema invalidante.
Rimedi non farmacologici o mirati
mal di testa: strategie per combatterloEsistono alcuni tipi di mal di testa per i quali, grazie alla loro peculiarità (situazioni o momenti particolari), è molto facile diagnosticare la causa e, conseguentemente, rimuoverli con rimedi non farmacologici oppure con farmaci mirati.
Mal di testa legati al sesso del paziente – C’è una particolare associazione fra mal di testa (sotto forma di emicrania) e sesso femminile; a partire dal primo flusso mestruale (il cosiddetto menarca) e nel corso del periodo fertile, si osserva una netta prevalenza della frequenza dell’emicrania nelle donne rispetto agli uomini; la causa è di tipo ormonale; gli ormoni sessuali, infatti, in linea generale, giocano un ruolo negativo nei meccanismi che predispongono alla cefalea. Ovviamente esistono differenze fra persona e persona.
Moltissime donne che soffrono di emicrania, invero la maggioranza, riferiscono di soffrire di mal di testa nei giorni immediatamente prima, durante e subito dopo il flusso mestruale. Si parla in questi casi di emicrania mestruale; sono state classificate due entità cliniche: emicrania mestruale pura ed emicrania correlata alle mestruazioni.
Una terza forma di emicrania legata al ciclo è la cosiddetta emicrania da sospensione di contraccettivi orali.
L’emicrania mestruale fa generalmente il suo esordio dopo il primo flusso mestruale (ma esistono anche casi in cui l’esordio avviene dopo la gravidanza) e si osserva una remissione di questa forma, o comunque suo miglioramento, durante lo stato interessante; il problema è che, generalmente, dopo la gravidanza, l’emicrania mestruale ha la tendenza a ripresentarsi con caratteristiche di maggior severità.
L’emicrania mestruale può spesso essere risolta, dopo aver effettuato un corretto dosaggio ormonale con alcuni esami del sangue, in vari modi: con la somministrazione di triptani (ma anche di ergotaminici, FANS o analgesici in formulazioni di combinazione), della pillola anticoncezionale o di una integrazione a base di magnesio.
Negli uomini, il mal di testa può comparire dopo l’orgasmo, e può durare da pochi minuti fino a tre ore. Anche in questo caso la causa è di tipo ormonale e può essere curata attraverso la somministrazione di betabloccanti inibitori di adrenalina. .
Mal di testa da cambio di ritmo – Se lo stacco tra la vita lavorativa e il fine settimana è troppo brusco, il calo di tensione provoca il cosiddetto mal di testa del week-end noto anche come mal di testa dell’impiegato. Il principio attivo farmacologico in questo caso sono i triptani. Quello non farmacologico (consigliato!) consiste nel rivalutare la propria esistenza e capire il giusto valore da dare al lavoro e al proprio tempo libero, adottando stili di vita più equilibrati (per esempio non variando il ritmo del sonno tra i giorni lavorativi e il week-end). Nel caso di cefalea ipnica, che compare alla sera o di notte, sono efficaci i vasocostrittori, come il semplice caffè (ammesso poi di riuscire a dormire a causa della caffeina!).
Mal di testa da eccessi – Qui la cura è molto semplice: evitare gli eccessi (o accettare il mal di testa come conseguenza logica o punizione!). I due eccessi più comuni sono l’abuso di alcol (mal di testa da sbornia) e di cibo (la classica abbuffata). Nel primo caso è utile bere molta acqua e assumere blandi sedativi come la benzodiazepina. Il cibo può essere causa di mal di testa non solo per la quantità, ma anche per la presenza di particolari sostanze. Per esempio, il glutammato monosodico, un esaltatore di sapidità, additivo ammesso dalla Comunità europea con la sigla E621, può causare un tipo di cefalea chiamata sindrome cinese, in quanto è un ingrediente tipico della cucina cinese. Lo stesso effetto può essere causato da conservanti come nitriti e nitrati. Da notare che la dieta italiana esclude decisamente questi additivi dall’elenco di additivi ammessi, e non solo per la loro possibile causa di cefalea. Nel caso di cefalea indotta da eccesso da cibo i principi attivi più efficaci sono gli antinfiammatori.