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LA PREPARAZIONE PSICOLOGICA E IL MASSIMO RENDIMENTO NELLO SPORT

Come conoscere l’attivazione psicologica e le tecniche da applicare per aumentare le energie mentali prima di una gara.

L’ associazione tra componente psicologica e fisica risulta essere importante nello sport, ma particolarmente decisiva negli sport da combattimento. Questo perché il proprio potenziale mentale consente al combattente di esprimere al massimo le proprie caratteristiche fisiche, principalmente la potenza e l’abilità, e viceversa.

La volontà in tutto questo contesto gioca un ruolo fondamentale, infatti rappresenta un potente motore emozionale che consente all’atleta di superare i momenti più critici, sino a oltrepassare anche i propri limiti. La volontà può essere in parte “costruita” attraverso le motivazioni che devono essere cercate innanzitutto dentro se stessi. Con una metafora, si potrebbe dire che un atleta senza motivazione è come una macchina senza motore.

Le motivazioni possono essere varie: il desiderio di diventare qualcuno, di emulare un campione, di raggiungere un record, ecc. Quando le motivazioni non sono ben chiare l’atleta rischia di non riuscire a trovare la corretta strada del successo. Durante il faticoso processo di messa in forma è molto importante che l’allenatore stimoli continuamente l’atleta, ponendogli di fronte piccoli traguardi da raggiungere. Questi inizialmente possono essere anche molto semplici, ad esempio superare un certo numero di ripetizioni in un esercizio, percorrere di corsa un tratto di pista in un tempo inferiore ed altro ancora. Dopo di che gli obiettivi da fissare con determinazione dovranno essere sempre più importanti: vincere un campionato, un titolo.

In un atleta, la strategia psicologica appena descritta è fondamentale perché la strada per raggiungere il successo prestazionale è veramente ardua e spesso subentra lo sconforto. In linea generale sono i piccoli passi, rappresentati dalle conquiste quotidiane, a incrementare costantemente la capacità psico-atletiche di un combattente; le prove troppo difficili, invece, rallentano o possono addirittura bloccare il percorso agonistico. Però non è sufficiente far concentrare l’atleta sui traguardi da raggiungere per ottenere il massimo della prestazione, ma è anche necessario conoscere e gestire l’attivazione psicologica generata da una gara, distinguere l’attivazione positiva da quella negativa e dirigerla verso i canali più idonei. Di qualsiasi sport si tratti, prima di una gara tutti gli atleti vivono stati emotivi alterati, in modo particolare negli sport da combattimento, visto il necessario scontro diretto tra gli atleti che prevede la disciplina. Gli stati emotivi che si creano, non sono altro che una forma di “attivazione” psicologica che si deve conoscere per evitarne le trappole. Quindi è importante che un coach evoluto sappia fornire agli atleti gli strumenti per gestire le proprie energie mentali.

L’attivazione psicologica può prendere due strade:

Attivazione positiva: l’evento è vissuto nei suoi lati più belli, si pregusta il piacere dell’esperienza, si sente il gusto e la passione per l’azione, il fluire delle proprie energie vitali.

Attivazione negativa: l’evento si carica di ansia, tensione, distrugge le energie mentali, rende la persona incapace di esprimere liberamente se stessa, le sue potenzialità, e annienta di colpo tutta la sua preparazione.

Per tantissimi motivi, nelle società occidentali i praticanti sportivi professionisti vivono soprattutto nel secondo stato. Nessuno insegna veramente loro cosa fare e ci si limita a dare consigli derivanti dal buon senso.

Un buon punto di partenza è iniziare a esaminare le credenze potenzianti e le credenze depotenzianti che si generano prima di una gara.

Le credenze potenzianti, cioè sottostanti l’attivazione positiva, sono:

non ho bisogno di dimostrare niente a nessuno, che vinca o perda il mio valore consiste in ciò che sono, nel mio allenamento e non nel mio piazzamento;

chi ha detto che non posso sbagliare? Faccio del mio meglio, ma posso sbagliare come ogni essere umano;

non devo far contenti gli altri, ma cercare le emozioni positive che questo evento può darmi;

si vive una volta sola, e questa giornata è un inno alla vita. Un motivo di gioia da gustare come tale.

Le credenze de-potenzianti, che generano cioè attivazione negativa , sono:

devo assolutamente dimostrare che valgo;

non posso permettermi di sbagliare;

non posso deludere le persone che credono in me;

da questa giornata dipende tutto.

Non bisogna mai dimenticarsi che le gare si vincono con l’associazione mente- corpo e se alleniamo ogni giorno il fisico, lo stesso dobbiamo fare con la mente. 

 

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