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L' APPRENDIMENTO MOTORIO

L'apprendimento è un processo complesso quanto articolato. Esso rappresenta una modificazione adattiva del comportamento che porta all'acquisizione stabile di nuove abilità. 

Si attua attraverso un processo percettivo, motorio e cognitivo nella ricerca di una soluzione a un compito che emerge dall'interazione fra individuo e ambiente.

Può essere definito come la costruzione di nuove strutture di conoscenza. Oggi non si ritiene più che l'apprendimento avvenga per diffusione dell'eccitazione, ma dall'instaurarsi di connessioni tra centri neurali diversi. 

Il collegamento fra neuroni comporta un continuo passaggiod'informazioni dirette alle sensazioni e alle emozioni. Se ripetiamo la stessa azione, questa viaggerà sempre nello stesso percorso, rinforzando e facilitando quindi l'apprendimento dell'azione stessa. 

Questo processo è alla base dell'apprendimento motorio e della memoria.

Gli apprendimenti che sono collegati a esperienze già fatte, sono facilmente rievocabili. Molti studi inoltre, confermano che se si crea un buon ambienteemotivo si può facilitare l'acquisizione di un gesto. Cantalbiano (2003) afferma che:

se la situazione emotiva attuale entra in sintonia con i contenuti emotivi impliciti correlati a un certo apprendimento in precedenza acquisito, è più facile richiamare quest'ultimo alla coscienza. Costruire un buon clima emotivo risulta facilitante, quindi, non solo al momento dell'acquisizione 

dell'apprendimento (partecipando attivamente alla costruzione di reticoli neuronali paralleli co-attivati), ma anche al momento del richiamo degli apprendimenti precedentemente acquisiti (attivando attraverso i ricordi emozionali, le reti neuronali sedi della memorizzazione dei contenuti dell'apprendimento

Motricità ed emozioni quindi non son due elementi divisi ma due leganti dell'apprendere che crescono a pari passo. Infatti, come affermato da alcuni antropologi, la motricità si trova anche al centro della comunicazione non verbale: il gesto del salutare, il modo di porci, il sorriso e quanto altro sono date da informazioni motorie che abbiamo ricevuto in infanzia e che vengono adoperate per comunicare.

Mauss (1925), afferma che:

un soggetto entra nel mondo adulto, grazie all'acquisizione e al possesso di capacità gestuali che fanno parte della memoria corporea collettiva: la memoria corporea riassumerebbe nel presente di un corpo, il passato di una cultura

Appunto è stata la cultura stessa, per decenni, a generalizzare, tant'è che per molti periodi si sono considerate le funzioni motorie secondarie e subordinate alle attività cognitive e al pensiero.

In realtà l'azione è lo strumento di formazione della conoscenza sul mondo ed ha, in questo senso, le stesse caratteristiche del pensiero. Il pensiero cosciente è strettamente correlato con l'attività di aree della corteccia responsabili di movimenti reali o "immaginati".

Calvin, neuroscienziato, afferma che l'evoluzione di alcune capacità siano strettamente connesse con l'area di Broca (centro della motricità del linguaggio) e inducono a generare delle sequenze di sillabe che sono la base delle parole, usate per descrivere il movimento (a destra, sinistra, in alto, basso ecc.).

Questo ci mostra come la parte motoria e quella del pensiero siano collegate e chiamate in causa assieme: per esempio, quando dobbiamo risolvere un esercizio, ci concentriamo e automaticamente si mettono in tensione la muscolatura facciale e quella del collo.

Imparare un gesto, anche difficile, dipende da moltissimi fattori: esperienza, predisposizione del nostro cervello a imparare l'azione che abbiamo visto con gli occhi, e pratica del movimento per renderlo più fine. Una parte di tutto ciò, viene svolta dai neuroni mirror per il ruolo che svolgono nell'empatia.

Infatti, gran parte dell'apprendimento motorio si verifica per imitazione e ciò avviene grazie a questi neuroni. Si parte quindi, da una necessaria osservazione di un atto motorio finalizzato.

Per approfondimenti sui neuroni specchio vedi: Il sistema dei neuroni specchio nell'uomo e Neuroni specchio e apprendimento motorio

Sistema fronto-parietale e sistema limbico

L'informazione gira tra due sistemi: il fronto-parietale per il riconoscimento dei movimenti volontari, e il limbico per il riconoscimento dei comportamenti affettivi.

Questi due costituiscono il circuito mirror nell'uomo, che mette in relazione le azioni eseguite da altri con il repertorio interno di azioni dell'osservatore e si configurano come un meccanismo che consente una comprensione implicita, cioè senza ragionamento, di ciò che viene osservato. Il sistema umano dei neuroni specchio inoltre comprende l'area di Broca.

Se la comunicazione umana ha avuto origine dai gesti e dalle espressioni del volto, allora i neuroni specchio avrebbero svolto un ruolo importante nell'evoluzione del linguaggio. In effetti, il meccanismo a specchio risolve due problemi di comunicazione fondamentali: la parità e la comprensione diretta.

La parità esige che il significato del messaggio sia lo stesso per il parlante che per il ricevente. La comprensione diretta significa invece, che due individui non hanno bisogno di precedenti accordi, per esempio su simboli arbitrari, per potersi comprendere tra loro: l'accordo è inerente all'organizzazione neurale di entrambi (Rizzolatti, 2009).

Il sistema mirror incarna sul piano neurale la modalità con cui possiamo riconoscere, comprendere, imitare e apprendere quanto vediamo/sentiamo fare da altri, realizzando, prima di ogni mediazione concettuale e linguistica, le nostre esperienze relazionali con le persone.

Imitazione per osservazione risulta quindi, essere fondamentale sia nel bambino quanto nell'individuo adulto e non si tratta di una questione solo motoria, ma anche cognitiva, che lega mente e muscolo.

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