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GINOCCHIO VARO: LA DIAGNOSI E LE SOLUZIONI

Volgarmente questo problema viene indicato in moltissimi termini, come ginocchio ad arco, a parentesi oppure ad O.

Questa problematica è fisiologica specialmente nei primi anni di vita del bambino, quando inizia a camminare e il peso corporeo interviene sul movimento, e si corregge in maniera naturale entro il diciottesimo mese di vita.

Se questo problema non scompare e si aggrava nel corso del tempo, può essere il segno di una malattia che prende il nome di morbo di Bloundt ovvero tibia vara e si devono escludere il rachitismo, che è la causa di carenza di vitamina D, oltre a malattie metaboliche della struttura ossea.

Altre cause che potrebbero essere la conseguenza del ginocchio varo sono: disturbi neurologici, artrosi deformante, lesioni ai legamenti, fratture non consolidate ed intossicazione da fluoro e piombo.

Il ginocchio varo è una malattia che colpisce un gran numero di calciatori professionisti.

Possiamo stilare un elenco dei disturbi che si manifestano con questa malattia:

Forte dolore al ginocchio

Dolore a tutte le articolazioni

Dolori muscolari

Gambe gonfie

Gambe stanche

Rigidità delle articolazioni

Gonfiore delle articolazioni Segnali visibili del ginocchio varo

Generalmente i sintomi per la diagnostica del ginocchio varo sono semplici: le gambe si presentano esteticamente arcuate su entrambi i lati del corpo e le ginocchia, una volta unite, non si toccano, ma si mettono in contatto i malleoli della tibia.

Per stabilire la gravità di questa malformazione, il paziente deve sottoporsi ad una radiografia completa.

Se il problema è di grave entità, questo può comportare un sovraccarico al ginocchio nella parte mediale, che si ritrova a sostenere gran parte del peso del soggetto durante i movimenti.

Questo è la causa di forte dolore nella parte interessata, oltre a predisporre la persona a disturbi legati alle ossa ed alle articolazioni, come ad esempio la meniscopatia di origine degenerativa.

Per contrastare questo disturbo, l’utilizzo di un tutore potrebbe essere un metodo efficace, anche se nella maggior parte dei casi è necessario ricorrere ad un intervento chirurgico, che il medico sceglierà anche in base all’età del paziente ed alla gravità del problema.

Quando il bambino si trova nel periodo dell’accrescimento, il ginocchio varo si può correggere con emiepifisiodesi, ovvero la fissazione del versante esterno nel ginocchio, oppure con staffe e cambre, supporti realizzati interamente in metallo che servono a mantenere uniti i legamenti.

Tale intervento è in grado di bloccare in maniera selettiva la crescita dell’osso posto sul versante mediale, in modo da consentire al bambino una progressiva correzione di questo difetto durante lo sviluppo.

Quando la deformità si è stabilizzata, è possibile correggere il ginocchio varo attraverso osteotomia valgizzante, che riallinea e ripristina la biomeccanica delle articolazioni, in maniera tale da riportarla nella posizione corretta.

Un mancato trattamento al ginocchio varo, potrebbe causare, con il passar del tempo, l’osteoatrite del ginocchio, una volta raggiunta l’età adulta.

Esami utili da eseguire

Il soggetto che avverte dolore alle articolazioni e tutti quei sintomi visibili che sopra abbiamo descritto, deve svolgere una serie di esami clinici molto importanti per valutare la gravità del problema e stabilire una giusta diagnosi per una cura adeguata.

Il paziente con le ginocchia vare, in posizione eretta, presenta un’unione degli arti inferiori ed il contatto tra caviglia e ginocchia quando questi sono ancora distanti tra loro di qualche centimetro.

Prima che si intervenga chirurgicamente, lo specialista, in questo caso un ortopedico, richiederà al paziente di eseguire un’approfondita radiografia per valutare e quantificare la deviazione angolare, e successivamente pianificare l’intervento chirurgico.

La radiografia che vine eseguita in questo specifico caso, prende il nome di lateleradiografia.

Una volta stabilito l’intervento chirurgico alla quale il paziente dovrà sottoporsi, le sue possibilità di riuscita dipendono solo ed esclusivamente dalla bravura del chirurgo e dalla tecnica utilizzata, oltre che dai materiali impiegati.

È noto, in ambito chirurgico, che il fissatore nella parte esterna del ginocchio, è in grado di risolvere i casi di deviazione associati ad ipometrie.

Le placche sono molto utili e vantaggiose nella correzione di deformità importanti, insieme all’impiego di chiodi in casi specifici, come la deviazione iuxta-articolare.

Le osteotomie, anche corrette da mani esperte, hanno altissime percentuali di insuccesso, che dipendono non solamente dalle accuratezze che si riserva il chirurgo nell’intervento stesso, ma anche per una correzione non del tutto ottimale.

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