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DISFUNZIONI TIROIDEE ED ESERCIZIO FISICO
IMPORTANTI EVIDENZE SCIENTIFICHE CHE RELAZIONANO IN MODO SEMPRE PIÙ SIGNIFICATIVO LA FUNZIONE TIROIDEA ALL’ATTIVITÀ SPORTIVA
La tiroide e le sue funzioni
La funzione tiroidea è come sappiamo molto importante per il funzionamento di tutti i nostri organi e apparati. Ultimamente, sono emerse delle novità estremamente interessanti che relazionano sempre di più la funzione tiroidea all’attività sportiva. Ma prima di affrontare queste relazioni vediamo cos’è la tiroide e le funzioni che svolge.
Dal greco tiroide significa “scudo oblungo”, per la sua caratteristica forma. La tiroide è una piccola ghiandola endocrina, a forma di farfalla, che si trova nella parte anteriore del collo ed è costituita da due lobi, uno destro e uno sinistro, uniti tra loro da uno stretto ponte, un istmo; normalmente
in un adulto pesa circa 20 grammi, è possibile palpare la tiroide toccandosi le cartilagini presenti nella parte anteriore del collo e deglutendo si riesce a percepire il piccolo organo tra le dita. La tiroide, come tutte le ghiandole endocrine, produce ormoni, ma di due diverse tipologie:
1. gli ormoni tiroidei T3, o triiodiotironina
2. gli ormoni T4 o tiroxina e calcitonina
Le due tipologie di ormoni sono prodotte da cellule tiroidee distinte, quelle follicolari producono gli ormoni tiroidei, mentre la calcitonina viene prodotta dalle cellule C o parafollicolari, all’esterno dei follicoli. La tiroide controlla molte delle funzioni del nostro corpo attraverso gli ormoni tiroidei T4 e T3:
• la respirazione
• il battito cardiaco
• la temperatura corporea
• lo sviluppo del sistema nervoso centrale
• l’accrescimento corporeo
Tramite la calcitonina, la tiroide controlla il livello di calcio nel sangue, funzione essenziale per evitare spasmi muscolari o malfunzionamenti nell’attività elettrica del cuore. Per produrre gli ormoni tiroidei è essenziale lo iodio, una sostanza che il nostro organismo assume con la dieta e che abbonda nei territori in prossimità dei mari.
L’apporto indispensabile di iodio è stimato in 150 microgrammi/giorno. La tiroide viene stimolata a produrre T3 e T4 dall’ormone tireostimolante (TSH) prodotto dall’ipofisi, una ghiandola posta all’interno del cranio che controlla tutte le ghiandole dell’organismo.
Questi ormoni hanno forti effetti nella regolazione del metabolismo: aumentano sia il metabolismo basale, che l’attività metabolica dei tessuti. Inoltre gli ormoni tiroidei aumentano la risposta dei tessuti a produrre dopamina, adrenalina, noradrenalina, sostanze che aiutano il nostro organismo a reagire agli stress.
Sia gli atleti professionisti sia gli sportivi amatoriali devono essere sempre valutati anche dal punto di vista della funzione tiroidea quando le prestazioni subiscono cali imprevisti, perché in questi casi non è raro riscontrare alterazioni della funzionalità o anche vere e proprie patologie della tiroide che pregiudicano la performance e in generale il piacere di fare sport.
Un’attività tiroidea accelerata potrebbe portare ad un quadro clinico chiamato Ipertiroidismo, vale a dire che la tiroide produce troppo ormone tiroideo. L’ipertiroidismo causa una serie di sintomi come nervosismo e ansia, iperattività, perdita di peso, aumento dei battiti cardiaci, la causa più comune di ipertiroidismo è il morbo di Basedow-Graves, una malattia autoimmune.
Un’attività tiroidea rallentata invece potrebbe portare all’Ipotiroidismo, cioè produzione di ormone tiroideo insufficiente. L’ipotiroidismo non trattato può causare una serie di problemi, quali obesità, infertilità e problemi cardiaci.
In caso di ipotiroidismo, una volta individuato e curato adeguatamente con l’ormone tiroideo sintetico, nel giro di alcuni mesi al massimo tutte le alterazioni metaboliche che erano presenti sono completamente recuperate. Il monitoraggio della adeguatezza della terapia sostitutiva, effettuato attraverso il controllo periodico dei livelli di TSH che dovranno essere nel range normale, ci garantisce che tutti i tessuti, compreso quello muscolare e cardiaco, ricevano un fisiologico tasso di ormoni.
Di conseguenza a tutti gli effetti questi soggetti devono essere considerati del tutto normali e ci si attende che anche le loro prestazioni atletiche siano paragonabili a quelle degli altri sportivi.
Diverso è il discorso dell’ipertiroidismo, dove l’azione della malattia ha depauperato le fibre muscolari che risultano ridotte di massa e di efficienza e pertanto necessitano di un approccio all’attività fisica con le dovute accortezze.
Quanto è importante l’attività fisica?
L’attività fisica è fondamentale nel caso di ipotiroidismo, proprio in considerazione di un’alterazione del metabolismo basale e va praticata a seconda delle proprie condizioni specifiche. Nel caso di ipotiroidismo le metodiche allenanti valide sono tutte le tipologie di Interval Training (hiit/pac/cft/pha/spot reduction/aas/hiiw/amrap/tabata) che vanno a stimolare in maniera massiva EPOC (Oxigen Excess Post Comsuption) ma anche quelle metodiche lattacide che esaltano l’effetto lipolitico del GH.
Sfatiamo anche la leggenda che l’attività fisica è da evitare in caso di ipertiroidismo!
Certamente l’attività fisica va molto limitata e studiata nei particolari perché non dobbiamo rischiare di accelerare un metabolismo già di per sé elevato ed è compito del tecnico effettuare la giusta programmazione tenendo presente vantaggi e svantaggi. Per i soggetti ipertiroidei un eccesso di ormoni provoca un aumento del battito cardiaco e sotto certi aspetti rende intolleranti all’attività fisica, fa stancare subito cosicché aumenta anche il rischio di complicazioni cardiovascolari.
Per questo motivo l’attività sportiva intensa andrebbe del tutto evitata quando la malattia è in fase attiva, almeno finché i valori ormonali non rientrano nei range. Oltre al rischio cardiovascolare, gli ipertiroidei hanno anche una situazione ormonale fortemente sbilanciata, non solo per quanto riguarda gli ormoni tiroidei, ma anche quelli sessuali, surrenali, pancreatici, ecc.
In particolare, l’eccesso di ormoni surrenali ad azione catabolica come il cortisolo tende a distruggere il tessuto muscolare e a rallentarne il rinnovamento, a causa del mancato rilascio di ormoni ad azione anabolica che invece ricostruiscono i tessuti.
In questo caso lo stress gioca un ruolo fondamentale; lo stress non è necessariamente solo di tipo emotivo ma è anche fisico e fisiologico, che può derivare dallo svolgere un’attività fisica troppo pesante, da una dieta scorretta e da uno squilibrio ormonale. In effetti, quindi, praticare sport pesanti potrebbe contribuire ad aumentare il livello di stress e peggiorare l’ipertiroidismo.
Questo non vuol dire che una persona affetta da ipertiroidismo non debba praticare attività motoria. L’esercizio fisico svolto in maniera non pesante è infatti fondamentale, perché oltre a determinare una serie di effetti benefici sul sistema cardiovascolare, influenza anche un’ampia gamma di funzioni endocrine e psichiche.
Spesso facciamo il grande errore di vedere l’attività fisica come qualcosa a cui ricorrere per dimagrire, e pensiamo perciò che un ipertiroideo non avendo questa necessità, non ne abbia bisogno. Invece il tono muscolare va mantenuto e sviluppato, le strutture tendinee e le articolazioni vanno mantenute sane, mobili e rinforzate, senza contare l’aspetto di benessere mentale.
Tutto questo è efficienza fisica che ci deve sostenere per una vita migliore, soprattutto in previsione di problemi legati all’età che avanza, all’osteoporosi e ad un’autosufficienza nel quotidiano che sarà determinante in futuro. Quindi, assolutamente giusto approcciarsi a un buon esercizio fisico anche nel caso di ipertiroidismo.
Ginnastica funzionale, yoga, pilates, sono discipline che riescono a far ottenere risultati di completa efficienza fisica, perché agiscono sulla componente muscolare per un controllo corporeo globale, con un modesto coinvolgimento cardiovascolare e interessando tutto il corpo senza affaticarlo.
I principali sintomi della presenza dell’ipertiroidismo sono:
• aumento di volume e consistenza della tiroide (gozzo)
• tachicardia (aumento della frequenza cardiaca)
• perdita di peso
• aumento della sudorazione
• tremori alle mani
• nervosismo
• insonnia
• intolleranza al caldo
• stanchezza
• ipertensione
• esoftalmo (occhi in fuori)
• aritmie cardiache
• irregolarità mestruali
I soggetti con disfunzione tiroidea rappresentano un sottogruppo particolare che nonostante le limitazioni note (astenia, facile affaticamento etc.) traggono beneficio in termini di qualità di vita e di benessere psico-fisico da una attività fisica regolare. Le metodiche di allenamento da usare per un soggetto con ipertiroidismo devono consistere in serie, ripetizioni e recuperi completi per stimolare il testosterone.
Inoltre la programmazione deve prevedere esercizi di base con largo reclutamento di gruppi muscolari per raggiungere un volume di lavoro accettabile con pochi esercizi ed in poco tempo; deve prevedere dei periodi di scarico per evitare una situazione di over training sindrome (carico eccessivo di lavoro); deve evitare tecniche ad alta intensità (stripping-rest pause-t21-superset-triset-set giganti-circuiti) che potrebbero esaltare l’effetto lipolitico del GH; ed infine limitare il numero di esercizi monoarticolari dopo l’esecuzione di esercizi impegnativi, come dead lift, lunge, step, squat, press, row, pull.
Il binomio Sport e tiroide rappresenta dunque un legame significativo che va preso in considerazione quando si pratica un’attività agonistica o amatoriale poiché una buona funzionalità tiroidea risulta indispensabile per una pratica sportiva salutare e di soddisfazione a qualunque livello.