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CORONAVIRUS: IL FITNESS COME ANTIDOTO ALLA PAURA
L’emergenza sanitaria causata dalla diffusione del COVID-19 ha pesantemente penalizzato fitness club, centri sportivi e studi di personal training, realtà che, da sempre, diffondono un portentoso farmaco naturale come l’esercizio fisico.
L’emergenza sanitaria generata dalla diffusione del Coronavirus, che tocca la vita e le attività di tutti, ha pesantemente penalizzato fitness club, centri sportivi e studi di personal training, sottoposti a vincoli molto rigidi e, nelle zone più a rischio, obbligati a sospendere la propria attività per parecchi giorni.
A tutto questo si aggiunge la comprensibile preoccupazione che spesso, purtroppo, si trasforma in ingiustificata psicosi, rendendo le cose ancor più difficili.
Questa situazione inaspettata, che sotto diversi punti di vista assume i contorni del surreale, ricorda a tutti l’importanza vitale della salute, il bene più prezioso per tutti, in assenza del quale tutto il resto perde il suo significato.
Paradossalmente il nostro settore, che da sempre produce e distribuisce un portentoso farmaco naturale come l’esercizio fisico, in grado di assicurare un’infinità di benefici tra i quali figura il rafforzamento delle difese immunitarie, è in gravi difficoltà per un’emergenza che ha a che fare proprio con salute.
Come possono reagire gli operatori? Sicuramente continuando a promuovere, con ogni mezzo, il proprio “prodotto” per trasmettere la “febbre del fitness e dello sport” al maggior numero possibile di persone.
Sono tanti gli operatori di club che non si sono arresi che, imboccando strade alternative, hanno continuato e continuano a erogare il proprio servizio, ricorrendo alla tecnologia – trasmettendo le lezioni via web per consentire agli iscritti di continuare ad allenarsi a distanza – o proponendo sedute d’allenamento all’aperto, trasformando i parchi cittadini in una grande palestra a cielo aperto, accessibile a tutti.
Un modo, questo, per continuare a garantire il servizio ai propri clienti, alimentandone la fidelizzazione, e per avvicinare potenziali iscritti.
Bisogna dunque resistere nella speranza che l’emergenza rientri presto, che il Coronavirus si estingua per lasciare spazio alla “febbre del fitness e dello sport”. Nel frattempo, è auspicabile che le Istituzioni raccolgano le istanze giustamente avanzate, a tutela del settore, da ANIF Eurowellness con l’appoggio degli Enti di Promozione Sportiva e di altre organizzazioni, tra le quali Federvarie Confindustria.