ALLENAMENTO

SOLETTE DA RUNNING

Le solette da running sono un accessorio che riscuote sempre più successo fra i podisti affiancando altri due oggetti che integrano la tradizionale scarpa, il plantare e la talloniera.

Se negli anni ’90 plantare e talloniera la facevano da padroni, oggi ormai non c’è confronto e tranne rari casi, la soletta ha un rapporto prezzo/prestazioni (leggasi efficacia nell’evitare infortuni) 

veramente imbattibile, tant’è che non sembra azzardato affermare che le solette possono rappresentare un validissimo aiuto per una buona parte dei runner.

Ci si potrebbe chiedere come mai tutte le più note marche di scarpe non usano solette da running, ma preferiscano inserire nei loro modelli una soletta in materiale praticamente neutro. 

Il motivo è che il costo della scarpa aumenterebbe di circa il 30% se fossero usate le migliori solette sul mercato; inoltre, ancora oggi, alcune solette da running (non le migliori) sono troppo pesanti e una soletta del peso di 60 g contro i 20 g dell’originale produce un aggravio di peso di 40 g che a livello di marketing può far preferire una scarpa ultraleggera a un’altra più sicura, ma più pesante.

Invece, nei prodotti migliori, le solette da running sostituiscono la soletta originale della scarpa da running con un aggravio di peso che è ormai minimo.

Ammortizzamento, assorbimento o…

Chi ha ben compreso la dinamica dell’appoggio del piede sa che durante il cammino o la corsa, accanto alla forza impulsiva necessaria per avanzare, si ha una vibrazione elastica di ritorno che non viene sfruttata per avanzare, ma che deve essere assorbita delle strutture ammortizzanti del nostro corpo.

Parlando di scarpe da running si parla spesso di ammortizzamento, ma tale termine andrebbe utilizzato solo per la forza impulsiva: i materiali anti-shock come i polimeri, i visco-elastici e tutti i 

derivati del silicone contenuti nella scarpa ammortizzano la forza d’impatto, ma ovviamente (per non penalizzare la prestazione) la rigenerano con un effetto molla che produce una vibrazione di ritorno che, propagandosi verso l’alto, genera danni alle strutture dell’apparato muscolo-scheletrico.

Nel 1986 comparvero le prime solette anti-vibrazioni: realizzate con una struttura cristallina capace di disperdere l’onda di ritorno, nacquero da un’idea del team McLaren sulle vibrazioni in una macchina di Formula 1. 

Dalla Formula 1 al running il passo fu breve: la reazione all’appoggio (detta, un po’ impropriamente, “energia negativa”) può essere contrastata sia mettendo in posizione il materiale sotto forma di talloniera aggiunta, sia integrando questo materiale direttamente nella posizione del tallone all’interno della scarpa.

Come si vede dall’immagine sottostante, le vibrazioni elastiche negative possono essere eliminate dall’uso di opportune solette in maniera che è percentualmente significativa a seconda della bontà della soletta.

Una buona scarpa ammortizza (e rigenera) la forza impulsiva, una buona soletta assorbe le vibrazioni negative.

I risultati

Una ricerca di B. Krumb ha analizzato le solette sul mercato, valutando la capacità di assorbire l’onda di ritorno durante l’appoggio del piede.

Ovviamente la funzionalità della soletta deve rimanere stabile nel tempo e la ricerca di Krumb ha tenuto conto anche del degrado.

Fra le solette promosse, risultano Noene (con una percentuale di eliminazione del 98,8%), Sorbothane (90-95%), Bauerfeind, Viscolas. Più indietro Ovaflex, Podiane, Head che hanno una capacità d’assorbimento troppo debole e non sembrano rispondere ai criteri di un prodotto visco-elastico destinato al mercato.

I nostri consigli

Un’ottima soletta può risolvere tutta una serie di problemi:

dolori muscolo-scheletrici

dolori post-chirurgici

conseguenze di distorsioni

gonartrosi

spina calcaneare

aponevrosi

tendiniti

talalgie

periostiti.

Il meccanismo terapeutico è semplice: riducendo le vibrazioni di ritorno, si elimina una delle cause d’infortunio; di fatto si aumenta la distanza critica del soggetto da un 20 a un 50%, il che significa che un soggetto che ha problemi per allenamenti di una decina di km può con la soletta godersi la corsa fino ad allenamenti di 12-15 km.

Fra i migliori produttori di solette troviamo Noene, realizzata su brevetto di un ricercatore italiano acquistato da un’azienda spagnola.

Il nome Noene è la contrazione di No-energia-negativa; rimandiamo al test per i risultati che abbiamo riscontrato direttamente.

Un’altra soluzione è offerta da Decathlon che propone i prodotti Sorbothane.

Entrambe le solette si caratterizzano per la durata.

Solette da running

Buone solette da running possono contribuire a una riduzione dei dolori post-allenamento

Le solette Noene: il video

Nel video si può scoprire il sistema ideale per capire cosa siano quelle vibrazioni negative provocate dal contatto tra il piede ed il suolo e quali siano le principali soluzioni che ci sono in commercio per poter risolvere tali problemi, con uno sguardo piuttosto importante rivolto verso le solette Noene

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