Alimentazione

SALE E PRESSIONE ALTA

Una dieta povera di sale si rivela positiva per la salute, sia per chi soffre di patologie cardiovascolari e pressione alta, ma anche per chi è in buona salute.

Infatti, una ricerca condotta negli Stati uniti su un campione di 22 soggetti sani, ha rivelato che, dopo l’assunzione di acqua e sale, il loro organismo subiva un innalzamento della pressione arteriosa.

La spiegazione a tale evento, è collegata proprio ai meccanismi che si attiverebbero nel flusso sanguigno.

Il sistema cardiovascolare, infatti, dovendo assolvere sia al compito di mantenere stabile la pressione arteriosa che la temperatura corporea, dato che il sale la fa scendere, non riuscirebbe a gestire contemporaneamente entrambi i processi e, andando in “tilt” provocherebbe i problemi d’ipertensione.

Un buon rimedio per evitare d’introdurre nella propria alimentazione dosi eccessive di cloruro di sodio, può essere rappresentato da una modalità di cottura che preservi invariate le qualità organolettiche dei cibi , nonché mantenga i sapori più corposi, tale metodo è la cottura a vapore.

Il condimento a crudo, inoltre, con olio extravergine d’oliva, aceto balsamico, o limone, potrebbe essere utile per arricchire un piatto con sapori genuini.

Al pizzico finale di sale sulle pietanze si può ovviare, infine, con l’aggiunta di spezie, purché queste siano utilizzate con moderazione, l’uso eccessivo, infatti, potrebbe essere nocivo quanto quello del sale.

Utilizzare sale iodato, o sale dietetico, che contiene meno sodio e più cloruro di potassio, si può rivelare, inoltre, una soluzione migliore del sale comune.

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