Alimentazione
QUALI FRUTTI E' MEGLIO MANGIARE CON LA BUCCIA?
Mangiare la buccia della frutta fa bene?
Alcune persone non amano mangiare la buccia dei frutti, nemmeno di quelli che invece molti addentano direttamente dopo averli lavati, come le pesche o le mele. Eppure, sarebbe consigliabile farlo: la buccia, infatti, può essere una miniera di proprietà benefiche per la salute.
A differenza di quanto si pensa comunemente, sono molte le varietà che hanno una scorza commestibile, persino kiwi e angurie. Ecco quali frutti mangiare con la buccia.
Che sostanze nutritive contiene la buccia?
Le sostanze salutari, come vitamine, sali minerali e soprattutto fibre si trovano soprattutto nella buccia del frutto. Alcune ricerche scientifiche, per esempio, hanno dimostrato che in queste parti sono presenti sostanze fitochimiche biologicamente attive, come ad esempio flavonoidi e polifenoli dalle proprietà antiossidanti e antimicrobiche.
Eppure, molte persone tendono a eliminare, insieme a parti come semi, cortecce, steli, radici e baccelli, anche la buccia.
L'Organizzazione mondiale della sanità raccomanda di consumare circa cinque porzioni di frutta e verdura al giorno, perché si tratta di cibi altamente benefici. Per quanto riguarda la frutta, la maggior parte dei nutrizionisti consiglia, laddove indicato e possibile, di mangiarla senza sbucciarla, ovviamente dopo averla lavata con attenzione, adottando tutte le precauzioni del caso.
Non sono tutte uguali
Ovviamente non tutti i tipi di buccia sono uguali e contengono le stesse sostanze benefiche. Occorre considerare, poi, che non tutta la buccia della frutta è commestibile: in questo caso, in genere, in etichetta è indicato che non è edibile, magari perché trattata con sostanze chimiche.
In realtà, questo non significa che si tratta necessariamente di un cibo che nuoce alla salute, ma comunque è da evitare perché magari può risultare poco gradevole, compromettere la masticazione o interferire con la digestione.
Quali frutti mangiare con la buccia?
Mele
Agrumi
Uva
Pere
Kiwi (togliendo la peluria)
Anguria
Mele
Quella della mela è forse una delle bucce più consumate in assoluto. A guadagnarne è la salute: si tratta, infatti, di una buona miniera di vitamina C, vitamina A e vitamina K, oltre che di alcuno sali minerali, tra cui il potassio.
Agrumi
Arance, limoni, mandarini, pompelmo: tutti possono essere mangiati con la buccia, che contiene sostanze come vitamine e fibre. Attenzione, però: la parte bianca è molto amara, per cui non tutti la gradiscono.
La scorza può essere grattugiata e aggiunta a paste frolle, torte, creme oppure può essere tritata o tagliata finemente ed essere utilizzata per dare un tocco in più a risotti, insalate, carpacci, piatti di pasta e così via.
Uva
C'è chi sbuccia anche l'uva perché non gradisce la sottile pellicola che custodisce la polpa succosa. Meglio non farlo perché la buccia dell'uva è ricca di nutrienti preziosi, in particolare di antiossidanti come gli antociani.
Pere
Anche la buccia delle pere è benefica, perché apporta elementi come fibre, vitamina C, pectina e flavonoidi, dalle proprietà antiossidanti. Non bisogna temere: è edibile, anche se in alcuni casi può risultare difficile da digerire.
Ottime strategie consistono nel tagliare la pera con la sua buccia in piccoli pezzi o fettine e usarli per esempio per arricchire insalatone, sughi, torte salate o altri condimenti oppure nel cuocere le pere o magari usarle per preparare dei dessert.
Kiwi
Non tutti lo sanno, ma anche la buccia del kiwi può essere mangiata. Basta lavarla e privarla della peluria presente in superficie. Non eliminarla significa fare il pieno di antiossidanti e di fibre.
Anguria
L'anguria è sicuramente un altro frutto di cui molti non penserebbero mai di mangiare la buccia. Eppure, c'è chi lo fa. Per esempio, la buccia può essere impiegata per preparare marmellate o composte da accompagnare anche ai piatti salati, come i formaggi. In questo modo, non si perde nulla delle sue sostanze salutari, come i composti antiossidanti.
Bisogna lavarla bene
Bisogna ricordare che la buccia della frutta può essere veicolo di impurità e contaminanti, come microorganismi (soprattutto batteri e muffe), inquinanti (come, ad esempio, il contenuto atmosferico o quello delle acque di irrigazione) e pesticidi.
I limiti della legge italiana sono più stringenti in questo senso e assicurano dunque vegetali meno contaminati: ecco perché si consiglia di preferire sempre i frutti di origine nazionale.
Ricordarsi poi di lavare accuratamente la frutta con acqua corrente, meglio se con l'utilizzo integrativo di amuchina o bicarbonato di sodio.