Alimentazione
LA NUTRIZIONE NEL “SISTEMA UNICO” DELL'ATLETA
L'approccio nutrizionale migliore deve partire dall'individuo,considerato e allenato con una visione globale. Nello sport,ma non solo,si sta sempre più acquisendo la consapevolezza di quanto sia forte l'interdipendenza tra il corpo e la mente. Al “fattore mentale” vengono spesso accreditati molti successi,prestazioni straordinarie e storie di grandi campioni e,nel contempo,ad esso vengono altrettanto spesso addebitate molte sconfitte,momenti di crisi o storie di “campioni mancati”.
Quante volte è capitato di sentire la frase:”grande talento,ma non aveva la testa giusta”. Questa sensazione,relativa alla fondamentale importanza del fattore mentale,non ha però ancora determinato una diffusa pratica di “Allenamento Totale”,che consideri l'atleta come un sistema unico,dato dall'unione del corpo e della mente. Ancor oggi molti metodi di allenamento si basano essenzialmente su aspetti fisici e tecnici,trascurando quel fattore mentale che gli atleti stessi tendono a considerare predominante per i loro successi.
La prospettiva proposta in questo articolo si traduce in una visione “olistica”, che vede l'atleta non più come un insieme di muscoli,di organi o di metabolismi,ma come quel meraviglioso (e complesso) “Sistema Unico”,nel quale tutte le componenti,fisiche e mentali,sono fortemente dipendenti le une dalle altre. In tale visione,la nutrizione gioca un ruolo determinante. E' la base,o meglio,il terreno dal quale trarre tutte le risorse per supportare l'intero sistema al meglio,dal punto di vista energetico,costruttivo,rigenerativo e funzionale. “Non avevo idea di quanto la testa potesse influire sulla prestazione!” .
Questa frase è stata scritta da un atleta,al termine di una prima fase,durate circa due mesi,di “allenamento mentale”,svolta insieme a lui. In generale, non si è ancora acquisita la giusta consapevolezza di quanto la mente,non solo se ben allenata,ma anche se ben nutrita,possa aiutare nel miglioramento delle prestazioni, attraverso il raggiungimento di un sano e “vincente equilibrio”. In tale contesto “globale” sono molti gli aspetti che hanno anche un forte impatto a livello di prestazione mentale,sui quali si può agire attraverso la nutrizione: lo stress,le intolleranze alimentari,le “gestioni energetiche”,gli stress ossidativi,le carenze nutrizionali,gli stili di vita “debilitanti” e quelli “vincenti”,ecc.
Gli atleti che non hanno cura della propria nutrizione e che molto spesso abbinano anche stili di vita poco “salutari”,hanno carriere normalmente più brevi,spesso “tormentate” da infortuni e “cadute” di vario genere,con un numero di successi inferiore a quello che probabilmente il loro talento fisico e tecnico avrebbe permesso loro di ottenere. Ogni giorno si assume una quantità di nutrienti,con il cibo che ingeriamo,che da un certo punto di vista potremmo definire “incredibile”. E tutto questo come minimo per tre volte al giorno,ma in atleti che praticano un'intensa attività, anche fino a cinque volte al giorno.
La nutrizione non ha mai un “effetto neutro”. Ogni alimento ha degli effetti sul nostro corpo e sulla nostra mente: può apportare dei benefici o può causare disturbi e problematiche. Accade di sentire,anche da parte di atleti professionisti,che mangiando un alimento “non del tutto samo” non succeda nulla “di così grave”. Questo significa ignorare che l'organismo sia costretto a mettere in atto una serie di processi per smaltire gli effetti dannosi provocati da quell' alimento,cercando di preservare il proprio equilibrio e la propria salute. E questo vuol dire che non sia accaduto nulla. Mangiare un cibo che,ad esempio,contiene sostanze nocive per il fegato(e sono molti cibi della “moderna nutrizione” che possono avere queste prerogative) può anche comportare il fatto di non avere immediatamente dei disturbi (o spesso di non farci caso). Alla lunga, però, un fegato”intossicato” inizia a presentare il conto. E questo si traduce in problematiche a livello allergico,articolare,muscolare (e quindi con maggiori probabilità di infortuni e processi infiammatori) e sicuramente mentale.
Il fegato è uno degli organi che rappresenta al meglio quel concetto di unione perfetta tra il corpo e la mente. Determina la potenza e l'energia psico-fisica. Simbolo del coraggio e della forza,è particolarmente sensibile alle emozioni negative e allo stress. Il benessere di questo organo vitale agisce favorevolmente sull'intero metabolismo e sull'equilibrio psico-fisico in generale,viene conseguito attraverso un'alimentazione corretta,un buon equilibrio mentale,uno stile di vita adeguato e,laddove necessario,con l'aiuto di piante ed erbe che la natura ci ha messo a disposizione (carciofo,curcuma,tarassaco,cardo mariano, schisandra ,rosmarino,acero,frassino, elicriso ,ecc..).
E altrettanto potremmo dire dell'intestino (considerato giustamente il “secondo cervello”,dei reni,dell'apparato cardio-circolatorio ,ecc.,tutti organi che per molte ore al giorno devono fare “i conti” con il cibo introdotto con l'alimentazione. Mi è capitato a volte di assistere a situazioni di atleti in difficoltà in termini di concentrazione,in situazioni di “annebbiamento” o in “crisi da stress”, rimproverati dal proprio allenatore:”svegliati!” oppure “ma cosa hai oggi!”. E poi scoprire che la causa era un' intolleranza alimentare,oppure una “gestione energetica” non corretta p l'assunzione di un alimento “sbagliato”o,infine, una carenza nutrizionale a livello di uno o più minerali (che di sicuro non va affrontata utilizzando integratori “multi-tutto”) .
L'approccio nutrizionale migliore non può che partire dall'individuo,considerato e allenato con una visione globale. Non può esserci un'efficace nutrizione generale e indifferenziata, ad esempio per l'intera squadra di appartenenza , ma si deve sempre agire a livello personale,partendo da un'analisi e conoscenza approfondita dell'aspetto fisico,emozionale,mentale e anche ambientale propri di ciascun singolo atleta, insieme alle caratteristiche specifiche dello sport praticato.
La nutrizione “personalizzata”,al pari della preparazione fisica, tecnica e mentale, dovrà avere un aspetto dinamico,supportando e seguendo le evoluzioni e i cambiamenti di tutti i fattori in gioco. Tutto,in un “Sistema Unico”!