Alimentazione
L'OLIO D'OLIVA SCADE?
Anche se l'abitudine di controllare la scadenza degli alimenti è ormai largamente consolidata, ne esistono alcuni per i quali il livello di attenzione è decisamente più basso, a causa della convinzione che una vera scadenza in quei casi non esista.
Fa parte di questa categoria l'olio d'oliva, del quale raramente si cerca sulla bottiglia la data ultima nella quale consumarlo.
Quanto dura l’olio
Il fatto che spesso anche le persone più scrupolose si dimenticano di controllare quando scade l'olio è dato da un motivo molto semplice: la credenza diffusa che l'olio non scada.
In realtà non è proprio così. In generale l'olio d'oliva mantiene intatte le sue proprietà per un tempo variabile tra i 12 e i 18 mesi dalla data di estrazione.
Si tratta però di un tempo variabile, che può accorciarsi per alcune tipologie di oli o se non è conservato bene dove dovrebbe, ovvero in bottiglie di vetro ambrate o scure, riposte in una dispensa chiusa, che non faccia passare i raggi del sole e che abbia una temperatura non troppo alta.
La plastica, invece, altera prima del tempo le proprietà e ne accorcia la durata.
Con il passare dei mesi l'olio perde progressivamente intensità, sapore, gusto e profumo ma se ben conservato può essere consumato nel tempo indicato senza che questo costituisca un problema per la salute. Meglio invece non usarlo dopo i 18 mesi dall'apertura.
A causa delle conservazione errata o di altri fattori, l'olio può però irrancidire o andare a male anche prima.
Per capire quando è meglio non consumarlo esistono diversi aspetti da osservare.
Come capire se è scaduto
Colore
Odore
Sapore
Questi sono gli aspetti da tenere d'occhio per capire se l'olio d'oliva può ancora essere usato o se deve invece essere buttato.
Il colore è il primo parametro da controllare. Un olio d'oliva ancora in possesso delle sue proprietà si presenta infatti con sfumature gialle o verdi intense e brillanti.
Se il colore vira verso il rossastro o l'ambra, invece, significa che c'è qualcosa che non va. In questi casi la causa principale del deterioramento è la conservazione in bottiglie non scure, che ha quindi permesso ai raggi del sole di raggiungere l'olio.
Il profumo dell'olio d'oliva è solitamente intenso e inebriante. Se annusando la bottiglia questo è assente o, peggio, ciò che si avverte è un odore pungente e fastidioso significa purtroppo che l'olio è andato a male.
La stessa cosa vale se le pietanze che si condiscono con l'olio appaiono contaminate da un sapore rancido o acido, che indica che l'olio usato è ormai inutilizzabile.