Alimentazione
DIETA MEDITERRANEA SBAGLIATA
Oggi parleremo degli ERRORI più frequenti nella pratica della Dieta Mediterranea: in breve, “riassumeremo come EVITARE una Dieta Mediterranea SBAGLIATA”.
Per affrontare questo argomento BREVE ma certamente ARTICOLATO, suggerisco anzitutto di consultare i precedenti filmati: Benefici Salutistici della Dieta Mediterranea e Alimenti della Dieta Mediterranea. In questo modo avrete un metro di paragone attendibile tra la VERA Dieta Mediterranea e qualsiasi altra versione SBAGLIATA.
La VERA Dieta Mediterranea si basa su:
PREVALENZA degli alimenti di origine vegetale su quelli di tipo animale
STAGIONALITA’ e tendenza al CRUDISMO
ABBONDANZA di CEREALI e LEGUMI integrali e, possibilmente, interi
PREVALENZA dei PRODOTTI della PESCA, e soprattutto del pesce povero, sulla CARNE e sulle UOVA. Inoltre, la carne è essenzialmente aviaria e cunicola (quindi magra); quella rossa è costituita soprattutto da pecora e capra
UTILIZZO di OLI VEGETALI spremuti a freddo, meglio se extravergine di oliva, con SPEZIE e poco SALE MARINO (non di terra)
Utilizzo di poco VINO ROSSO ai pasti
ASSENZA di CIBI SPAZZATURA
Stile di vita ATTIVO e dieta NORMOcalorica
QUALI SONO gli errori più comuni nella Dieta Mediterranea CONTEMPORANEA? MOLTISSIMI… non a caso, nei filmati precedenti sugli ALIMENTI e sui BENEFICI di questo stile nutrizionale, io parlo sempre di “VERA Dieta Mediterranea”, poiché il regime alimentare seguito ai giorni nostri dalla collettività A MALAPENA ci si avvicina. Ovviamente, per evitare di commettere questi errori, è necessario quantomeno CONOSCERLI!
Per dirla tutta, sarebbe sufficiente attenersi per “FILO E PER SEGNO” a quanto menzionato sui PRINCIPI fondamentali del regime alimentare. Tuttavia, per maggiore chiarezza, di seguito li analizzeremo uno per uno.
ERRORE NUMERO 1: TROPPE CALORIE e POCA ATTIVITA’ FISICA
Una Dieta Mediterranea TROPPO CALORICA, ovvero che determina un accumulo adiposo, anche di scarsa entità, E’ SBAGLIATA PER DEFINIZIONE.
La Dieta Mediterranea nasce per la sopravvivenza delle popolazioni che colonizzano il bacino e pertanto il suo contenuto in calorie totali deve garantire SOLO la copertura del fabbisogno giornaliero.
Molti altri schemi nutrizionali “ALLA MODA” prescindono dalla stima dell’energia totale; tralasciando la CORRETTEZZA o MENO di questo DUBBIO principio dietetico, mi limito a specificare che, nella Dieta Mediterranea NON FUNZIONA COSI!
Essa si basa sull’assunzione di alimenti ANCHE molto calorici, come l’olio, i cereali, i legumi e pochi formaggi ma, va’ da sé, che le relative porzioni debbano essere adeguate alla struttura del soggetto e al livello di attività fisica complessivo.
Non ci dovrebbe essere bisogno di specificare che il livello di attività fisica di un impiegato dei giorni nostri, rispetto a quello di un pescatore, di un agricoltore o di un pastore che svolgevano il proprio mestiere senza automatizzazioni, è molto inferiore. Ad una stima approssimativa, si potrebbe dire che tra le due attività c’è una differenza del 30-40% sul dispendio totale. NON E’ POCO!
Per compensare un divario simile è quindi necessario: svolgere attività motoria tutti i giorni e mangiare QUANTO BASTA per lo stile di vita di un impiegato!
ERRORE NUMERO 2: FREQUENZA SBAGLIATA DI CONSUMO DEGLI ALIMENTI E PORZIONI ECCESSIVE
E’ STRETTAMENTE CORRELATO con l’errore numero 1. La Dieta Mediterranea risponde alla logica della sopravvivenza, quindi del risparmio!
Un tempo, gli alimenti di maggior valore commerciale erano oggetto di compravendita e scambio. Quindi, il loro utilizzo è sempre stato PARSIMONIOSO, anche per le maggiori difficoltà nel reperirli o produrli. Invece, tutto ciò che si poteva RACCOGLIERE veniva consumato stagionalmente in abbondanza (ortaggi e frutta).
Tutti avevano piccole riserve di olio e vino, e la maggior parte era in grado di coltivare pochi legumi e cereali; ad ogni modo, rappresentavano sempre gli alimenti meno costosi.
Molti avevano qualche animale in grado di ottemperare alle necessità di latte o yogurt ma, per una questione di REDDITIVITA’ della materia prima, la caseificazione aveva un’importanza QUANTITATIVA decisamente inferiore.
La caccia, e SOPRATTUTTO la pesca, potevano essere auto-sostenute ma, con i mezzi ARTIGIANALI, non erano sempre molto efficaci.
In definitiva, per logica, i prodotti di MAGGIOR VALORE erano quelli MENO CONSUMATI sia dal punto di vista della frequenza di consumo, sia dal punto di vista delle porzioni.
QUINDI: pochissimo olio, poco vino, poco formaggio, una quantità variabile ma comunque scarsa di uova, poca carne (e soprattutto poca carne rossa, in quanto proveniva da pecore e capre invece utilizzate per la produzione di latte) e qualche pesce in più, viste le disponibilità del litorale Mediterraneo.
Al contrario, MOLTI più cereali e legumi, e MOLTA più frutta e verdura, soprattutto nel periodo primaverile, estivo e autunnale.
ERRORE NUMERO 3: ALIMENTI CONSERVATI INVECE DI QUELLI FRESCHI
E’ piuttosto frequente considerare ALIMENTI della Dieta Mediterranea le FARINE di cereali e di legumi, la frutta disidratata, i formaggi stagionati ecc. Questo NON è un errore, ma lo può diventare nel momento in cui si SBAGLIA la loro CONTESTUALIZZAZIONE nella dieta.
Gli alimenti conservati nascono per ottemperare alle necessità nutrizionali delle stagioni più avverse.
Per fare alcuni esempi:
La caseificazione era una tecnica di “LUNGA CONSERVAZIONE” del latte, in quanto MENO prodotto dal bestiame nella stagione fredda. Ciò significa che nella stagione calda, il latte era consumato fresco o all’occorrenza inacidito come yogurt.
Certi ortaggi e certi frutti venivano seccati al sole o con il sale (se disponibile!); ciò accadeva nei momenti di ESUBERO della coltivazione e della raccolta, ed era finalizzato SOLO al consumo invernale.
Lo stesso vale per i pesci sotto sale!
In definitiva, QUANDO POSSIBILE, TUTTI GLI ALIMENTI VANNO CONSUMATI FRESCHI!!! Tra l’altro, grazie alle moderne tecniche di conservazione col freddo, oggi è possibile EVITARE di utilizzare qualunque alimento secco o sotto sale.
ERRORE NUMERO 4: PASTA E PANE IN ECCESSO
Rappresenta forse l’errore più grossolano.
Il pane è un MEZZO di CONSERVAZIONE dei cereali in forma EDIBILE e PRONTA al CONSUMO; il pane rientrava in quasi tutti i pasti ma doveva ottemperare soprattutto a quelli principali (colazione, pranzo e cena). Ciò significa che costituiva l’alimento FONDAMENTALE e accompagnava PICCOLE porzioni di legumi o di pietanza di origine animale. In queste condizioni è praticamente IMPOSSIBILE creare un ESUBERO CALORICO.
Inoltre, molti considerano la PASTA come un alimento tipico della Dieta Mediterranea; in realtà, si tratta di un alimento decisamente troppo GIOVANE. La sua scoperta risale a pochi secoli orsono e nell’antichità non faceva parte dell’alimentazione Mediterranea. Sostituisce brillantemente il pane ma NON dovrebbero essere presenti ENTRAMBI nello stesso pasto, soprattutto in porzioni elevate.
ERRORE NUMERO 5: OLIO E VINO IN ECCESSO
Questi due alimenti della Dieta Mediterranea devono essere consumati con moderazione. E’ vero che, un tempo, non si conoscevano gli effetti collaterali dell’eccesso alcolico. Tuttavia, era necessario esser lucidi per lavorare fino a sera!
Inoltre, seppur le olive fossero ben disponibili sul territorio, l’olio era già un alimento abbastanza pregiato. In definitiva, si condiva solo il necessario, POCHI ALIMENTI e con PARSIMONIA!
Concludo la presentazione ricordando che la Dieta Mediterranea, ad oggi, è ancora l’UNICO regime alimentare integrato dall’UNESCO fra i “Patrimoni Culturali Immateriali dell’Umanità”.